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D'Est
Anno: 1993
Regista: Chantal Akerman;
Autore Recensione: Alberto Corsani
Provenienza: Belgio; Francia; Portogallo;
Data inserimento nel database: 24-03-1998


Vedo "D'Est" di Chantal Akerman (1993), praticamente non-parlato, perche' non e' muto; ci sono rumori e parole sullo sfondo, musica (a quanto pare) solo se reale (come in Bresson), non di accompagnamento. E riscopro il piacere del carrello che lascia spazio allo spettatore. Una lunga sequenza 5 forse 6' nella sala d'attesa di un aeroporto (ma potrebbe essere una stazione): e' un lungo piano sequenza che sembra in linea retta come carrello, ma potrebbe essere, se lo spazio fosse tanto, anche una panoramica di cui non cogli la circolarita': un po' come andare da Porta Susa a Porta Nuova: non ti accorgi che stai compiendo un curvone di raggio amplissimo!
E' dritto o e' storto? Ripropone le stesse figure o e' tutto nuovo? Ripete un nuovo giro o scopre ogni volta qualcosa di diverso? Sono domande a cui ovviamente si puo' rispondere, se ti ci metti d'impegno con telecomando del VCR e blocnotes. Ma non sarebbe giusto: meglio l'incertezza di una realta' che non sai se e' sempre lei o se cambia. O se, ancora meglio, pur essendo sempre la stessa riproposta in "giri" diversi, finisce per cambiare a ogni giro. E se fosse cosi' non sarebbe perche' le persone inquadrate hanno 50" in piu' di vita o sono invecchiate di 50" (il che peraltro sarebbe vero), ma sarebbe perche' lo spettatore non fa la stessa visione due volte di seguito; assomma la seconda alla prima; cerca le eventuali differenze; unisce cio' che vede a cio' che ricorda (non per caso il massimo maestro in fatto di carrello era Resnais - un altro che come Wenders ha da tempo esaurito le migliori cartuccie).
In ogni caso bellissimo film; nella hall tra l'altro risuona non la musica d'ambiente - quella dei "non-luoghi" di Marc Auge', ma un bel silenzio, passi stanchi, sonno negli occhi delle persone stranite di fronte alla camera; e poi una struggente, tipica, canzone russa. Niente Brian Eno.
Seguono altri carrelli sul traffico notturno, neve, code sotto la pioggia, i bambini che scivolano sulla culo-slitta giu' per un sentiero, voci e uccellini che cantano, un cagnetto, tempo che passa; grande cura nella scelta dello stacco.