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The Canyons
Anno: 2013
Regista: Paul Schrader;
Autore Recensione: Roberto Matteucci
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 16-09-2013


“Chi ha mai detto di essere felice?” Se avessimo bisogno di una prova per dimostrare una 70° edizione della Mostra di Venezia alquanto modesta potremmo esibire il film The Canyons di Paul Schrader. Proposto per Sundance Film Festival e per il SXSW Film Festival è stato respinto da entrambi con la motivazione di scarso valore artistico. Mentre è stato accettato da Venezia. Bisogna riconoscere la saggia decisione presa dai due festival americani. Tratto da un romanzo di BretEastonEllis la storia narra gli intrecci di una doppia coppia. Christian e Tara sono decisamente aperti. Gli piacciono i giochi di ruoli, gli scambi, introdurre un terzo: “Mi piace l’idea che qualcuno che guarda una cosa che non può avere.” Christian è ricchissimo. L’altra coppia sono Ryan e Gina. Gina è una assistente di Christian. È superfluo indicare i termini della storia, molto semplice è scontata. La presentazione del film è stata anticipata da alcuni interventi sulla scabrosità delle scene.In realtà è tutto è cristallino; non è sicuramente qualche nudo o il pisello dell’attore porno James Deen a scandalizzarci. È la recitazione del divo dei video erotici a meravigliarci. Egli ammicca sempre alla camera, guarda diretto, è molto fisico, tanti scatti. Il personaggio è centrato, perché si tratta di quello più irritabile, cattivo, crudele, antipatico. D’altronde è un serio professionista, se guardowww.imdb.comrisultano per James Deen 1031 film, la scuola del cinema porno è seria, impeccabile, la competenza deve essere indiscutibile. Anche lui lo riconosce e parlando della Lindsay Lohan dice: «In alcuni giorni strillava e urlava e piangeva, rifiutandosi persino di uscire dal suo camerino. Nel porno siamo abituati a lavorare con professionisti che mettono la cortesia al primo posto. Ma Lindsay sembrava piuttosto un bambino ingestibile». (www.style.it/star/gossip-news/2013/01/28/lindsay-lohan--fragile-e-capricciosa-come-non-mai.aspx) Per The Canyons, James Deen è perfetto, perché siamo di fronte a uno stile al limite del film porno. Prendiamo la prima scena. Tutti e quattro sono a cena insieme in un bel ristorante. I due uomini sono molto caricati, Christian inizia una sparata sulla libertà di sesso, sui tanti giochi erotici, sulla ospitalità per chiunque voglia partecipare. Ryan e Gina giocano a fare i verginelli, i timidi, pieni di pudore. Quando Christian racconta le sue porcate mentre la camera corre sul bancone del ristorante. Sembra il preambolo di un film porno feature. Se fosse stato, finite le chiacchiere, tutti e quattro avrebbero iniziato una sana, lunga e proficua scopata: e sarebbe stata la scelta migliore. Invece abbiamo un lento e capriccioso susseguirsi di atti. Infatti nel film di sesso c’è ne poco. Poteva essere una buona idea sviluppare il tema dell’erotismo discusso anziché compiuto. In un mondo dove i rapporti carnali sono prevalentemente virtuali, una storia del genere poteva essere interessante. Ma il regista è imbastito, prigioniero. C’è tanta cura nei particolari, perché si vuole puntualizzare l’aspetto della alta borghesia californiana. Sicuramente lo scrittore nel libro lancia un attacco a certi settori del potere e della ricchezza. In The Canyons c’è una dovizia precisa di case lussuose, belle macchine, ottimi ristoranti, vestiti eleganti ma ci sono anche strade deserte e cinema chiusi e decadenti come esibito nella prima inquadratura.