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True Legend - Su Qi-Er
Anno: 2010
Regista: Woo-ping Yuen;
Autore Recensione: Roberto Matteucci
Provenienza: Cina ;
Data inserimento nel database: 18-07-2011


“Only the weak die at home.” L’arte marziale cinese – Wushu – è una capacità astratta della nostra mente in grado di condizionare il nostro fisico e la nostra forza. Woo-ping Yuen è il coreografo di combattimenti cinesi di numerosi ed importanti film come Matrix, La tigre e il dragone e Kill Bill. Si cimenta alla regia con True Legend, passionario atto di amore per l’arte marziale. Il combattimento è forza, vigore e tanto cuore e cervello. A cui bisogna aggiungere lavoro e sacrificio. La sofferenza sfiora la pazzia ed il decadimento fisico. La storia racconta di Su Qi-Er, condottiero coraggioso ed invincibile, dell’esercito imperiale. Si autoesilia per aprire una scuola per favorire la carriera del fratello della moglie. La pace e l’armonia familiare si interrompe con l’arrivo vendicativo del geloso fratello. Tutto sarà distrutto. La parte cattiva dell’arte marziale è dimostrata dalla forza crudele del fratello. Destinato a morire, Su Qi-Er, si salverà grazie alla moglie. Il circolo della forza di pensiero deve essere riconquistato con un allenamento forzato: “Sue sta diventando pazzo con il suo allenamento.” Il sacrificio diventerà mortale. Soltanto al compimento del cerchio della vita si potrà riconquistare il significato del Wushu. Montagne, alberi, nebbie, acqua, il fiume che trasporta il corpo alla sua resurrezione; caratteri della pittura cinese, presenti nel cinema asiatico. I folli combattimenti con il dio del Wushu riescono a restituire la forza al corpo. Il film è un mexican stand-off, le spade si incrociano a vicenda e si minacciano reciprocamente. Non basta. La mente comprime il corpo, il quale lievita, superera la gravita, fino ad acquisire leggerezza. I colpi inflitti paiono mortali, ma il corpo – guidato dalla mente –non subisce le conseguenze. Per acquisire velocità – come John Woo – le azioni da rapide sono all’improvviso bloccate con un ralenti esasperato. L’atto è ancora più scattante, nonostante, il tempo sia fermo. La velocità del film e delle fantastiche scene di combattimento, comprese le surreali con le immagini della sua pazzia, sono ricche di emotività. Per bilanciare il regista utilizza una storia sentimentale e passionale, facendo respirare la tensione del combattimento con una libertà di amare.