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Svinalängorna
Anno: 2010
Regista: Pernilla August;
Autore Recensione: Roberto Matteucci
Provenienza: Svezia;
Data inserimento nel database: 07-09-2010


Pernilla August ritorna alla Mostra del Cinema di Venezia dopo essere stata presente lo scorso anno con “Una soluzione razionale”. Quest’anno è la regista di Svinalängorna. Porta sullo schermo la famosissima e ricercatissima attrice del momento: Noomi Rapace. Ebbene Noomi è una piccola ragazzina. I genitori sono dei nativi finlandesi trasferitesi in Svezia. Il padre è un alcolizzato, picchia la madre e lei. Bene! Cosa ci possiamo aspettare, allora? Io una bella fiammata rigeneratrice e purificatrice dei peccati paterni. Invece grande delusione. Non fosse per una piccola citazione, in cui Noomi brucia un piccolo pezzettino di carta, non c’è nulla. Leena (Noomi) è ora una donna. E’ sposata con Johan (l’attore Ola Rapace, marito di Noomi e già attore nel bellissimo Together di Lukas Moodysson). Ha due bellissime bambine. Si amano, sono una famiglia felice. Eppure Leena ha un segreto mai raccontato a nessuno. La sua adolescenza sconvolta dai suoi genitori. E’ tutto nascosto nella sua mente, occultato come un segreto inconfessabile. Fa molto male l’oscuro passato. E tutto rimarrebbe lì se la madre non la cercasse proprio, quando gli mancano poche ore alla sua morte. Inizia il calvario del ricordo, attraverso la tecnica del flash back alternato al presente. Momenti felici vengono spazzati via dalle sofferenze di una vita di stenti, di alcool e di brutalità. Non c’è speranza per il fratellino di Leena. Lei però è forte e riesce a salvarsi. Una salvezza che gli costa tanto. Un rimorso indelebile per tutta la vita. Un film bello, cattivo in alcuni momenti, dolci in altri. Noomi Rapace è brava, maniaca dei piccoli particolari sa dare il meglio di se stessa a sostenere la storia.