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Parnassus, L'uomo che voleva ingannare il Diavolo
Anno: 2009
Regista: Terry Gilliam;
Autore Recensione: Federica Arnolfo
Provenienza: Usa;
Data inserimento nel database: 08-12-2009


Ultima inquadratura di Joker in The Dark Night: appeso a testa in giù, sconfitto eppure vincitore, morto eppure immortale, maschera eterna dal ghigno malefico, il Matto dei tarocchi (lo zero, l’arcano senza numero, e il suo rovescio, il caos) rimanda allo stesso tempo all’arcano n.13 o arcano senza nome, la Morte, e all’arcano n.12, l’Appeso.

Prima inquadratura del truffatore smemorato Tony in Parnassus: appeso per il collo, sconfitto eppure vincitore, morto eppure immortale L'arcano è di nuovo rovesciato: l'Appeso dei tarocchi figura infatti a testa in giù, sospeso per la caviglia destra. Diventa icona del tradimento, dell'inganno e dell’inconcludenza, dell’impossibilità di transitare da una parte all’altra. E' l’eterno sospeso, il purgatorio dell’anima.

Joker, maschera dal ghigno malefico, si trasforma in Pierrot, l’icona triste, solitaria, crepuscolare. Che come un novello Virgilio (a proposito: Dante per uscire dall’Inferno e risalire verso il Purgatorio si era dovuto capovolgere) ci accompagna nei più remoti meandri dell’immaginario di Terry Gilliam (perché è lui in dottor Parnassus), ci fa sognare per due ore, continuando a trasformarsi, eppure restando sempre sé stesso, immaginario attaverso immaginario, icona attraverso icona, inganno attraverso inganno, maschera attraverso maschera. E Terry Gilliam (e noi spettatori) in cambio del viaggio gli regaliamo l’immortalità. Ma del resto il cinema, da sempre, cosa altro non è se non un’eterna scommessa con la Morte? Joker continuerà a sghignazzare in eterno, Tony continuerà ad ingannare e a tradire in eterno, anche se Heath Ledger, purtroppo, non c’è più.