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Il Compleanno
Anno: 2009
Regista: Marco Filiberti;
Autore Recensione: Roberto Matteucci
Provenienza: Italia;
Data inserimento nel database: 20-09-2009


Il compleanno è una festa che nel cinema si adatta bene alla scena di una tragedia. E infatti tragedia sia. Abbiamo la storia di due coppie. Una debole, quella Gassman e la Cescon. Si vedono poco, perchè lei vive molto tempo in America con il figlio. Gassman è un debole, un Peter Pan che non riesce a maturare. L'altra coppia è forte con lei molto dolce e semplice che si adegua bene ad un lui molto intellettuale, colto e sicuro di se. Insieme decidono di passare le vacanze al mare. Sembra che tutto proceda bene. In realtà qualcosa non quadra e lo si vede da subito. Troppo perfezione, troppa poca partecipazione fra di loro. L'elemento scatenante scoppia quando il figlio di Gassman e Cescon li raggiunge in vacanza. David è un ragazzo molto bello, che nessuno conosce perchè vive da sempre in America. Il resto è ovvio. Tutto ciò che giace sotto la banalità di una normalità della vita esplode in modo violento e anche crudele. Le certezze vengono spazzate via e le psicologie dei personaggi, dei caratteri esplodono in modo feroce. Quello che noi siamo giace a volte dentro di noi e non lo sentiamo o peggio non ci rendiamo conto. I disagi umani sono determinati da convenienze sociali, economiche, personali, da una volontà di non udire ciò che abbiamo dentro di noi. Ma il vivere in questo modo non è facile. Il malessere è evidente in tanti, che incredibilmente però possono essere portatori sani senza ammalarsi. A volte però il senso di incompletezza può uscire da dentro di noi soprattutto quando un fatto, una persona ci fa comprendere ciò che non siamo e fingiamo di essere. La tragedia poi è una conseguenza ovvia. Il film ha avuto tanti applausi per una storia non semplice ma viva e vera. Tutto si svolge con pienezza salvo i soliti difetti del cinema italiano. Le riprese da cartoline di spiagge, perfette per l'azienda del turismo della sabaudia. La pubblicità così evidente da essere quasi imbarazzante, macchine e addirittura un centro commerciale con tanti prodotti in bella vista. Immagini da pubblicità o da spogliarello da otto marzo con l’aggiunta delle varie smorfie di David che si spoglia Le solite canzoni italiane che accompagnano scene anche lunghe come dei Juke Box. Esemplare è il viaggio in vespa con l'accompagnamento di Zingara di Iva Zanicchi. Certi dialoghi surreali e mai possibili da essere quasi comici. Bellissima è la frase iniziale "C'è troppo Schopenhauer in questo Wagner", quasi una battuta del miglior Totò. Nonostante tutto il film ha una sua storia ed una sua vita. I personaggi sono quelli che vediamo tutti i giorni e per questo veri soprattutto nella loro incapacità di realizzarsi e nella loro incomunicabilità. Perchè la verità è che tutti sembrano parlare molto ma nessuno dice quello che sente dentro di se. Certo il film prende qualche (forse un po’ troppe?) idea da Bagno Turco di Ozpetek, con la divertentissima legge del contrappasso di Alessandro Gassman. In Bagno Turco Gassman (che si scopre gay dopo tanto tempo) tradisce la moglie con un ragazzo turco. Nel Il compleanno è invece il padre di un ragazzo omosessuale che se la fa con il suo migliore amico sotto i suoi occhi. Marco Filiberti è un vero genio!!!