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Manhatta
Anno: 1921
Regista: Paul Strand; Charles Sheeler;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: Stati Uniti;
Data inserimento nel database: 22-06-2006


La grande guerra

Manhatta. Paul Strand e Charles Sheeler. 1921. USA.

Attori:

Durata: 10’

 

 

Baia di New York. Un traghetto approda a Staten Island e scarica migliaia di persone. La macchina da presa osserva la città dall’alto dei grattacieli, costruiti da muratori. Operai e vapori che si mischiano alle nuvole, la baia e la stazione dei treni. Un gruppo di battelli aiuta la grande nave Aquitania a girarsi nella baia.

Fotografato a quattro mani, Manhatta è un importante documento per la necessità mostrata da parte dei due registi di dare un punto di vista alla città in espansione, alla metropoli. Scegliendo infatti i piani alti dei grattacieli, i due registi hanno offerto uno sguardo straniante della metropoli americana, freddo, già al crepuscolo, nonostante la piena crescita, il suo sviluppo. In mano ai due registi dunque, la città supera definitivamente l’uomo, una formica sulla quale domina l’artificio metropolitano. L’intero lavoro, considerato come esperimento, si avvicina in un certo senso alla corrente russa documentaristica, con uno sguardo gelido, freddo, su cose e persone, sul quale però si sente il forte punto di vista di chi lo ha girato. A questo senso della metropoli si potrebbe anche aggiungere anche il senso crepuscolare del progresso (le immagini del cimitero poco dopo lo sbarco dei lavoratori). Manhatta influenzò altri prodotti simili nei contenuti come Rien que les heures (1924) di Alberto Cavalcanti e Berlin: Symphony of a city (1927) di Walter Ruttmann, ed è considerato da parte della critica cinematografica come antesignano della corrente del Free cinema [i].

 

 

Bucci Mario

        [email protected]



[i] Jean Mitry. Storia del cinema sperimentale. Clueb. pg. 243