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L'Inferno
Anno: 1911
Regista: Giuseppe De Liguoro; Adolfo Padovan; Francesco Bertolini;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: Italia;
Data inserimento nel database: 27-09-2005


La grande guerra

L’inferno. Giuseppe De Liguoro,  Adolfo Padovan, Francesco Bertolini. 1911. ITALIA.

Attori: Salvatore Papa, Arturo Pirovano, Giuseppe De Liguoro, Augusto Milla, Emilise Beretta, Attilio Motta

Durata: 67’

 

 

Restaurato e ristampato in DVD di recente, con le musiche del gruppo tedesco Tangerne Dreams che sostituiscono quelle che all’epoca compose Raffaele Caravaglios, il primo fantasy kolossal italiano è finalmente reperibile. La storia ovviamente è tratta dalla celebre Divina Commedia scritta da Dante, raccontata attraverso tre sezioni e cinquantaquattro scene, in realtà summa generale di tutto il cinema del francese Georges Méliès, padre fondatore del cinema fantastico. Uomini e mostri infernali che volano, apparizioni, sovrimpressioni, anime spinte dal vento e quant’altro, infatti, resero celebre questo prodotto più all’estero che nel nostro paese, soprattutto a causa di un confronto tra produzioni che vide l’uscita dell’omonimo film, L’inferno (1910) di Giuseppe Berardi e Arturo Busnengo, quasi un anno prima di quello diretto da trio Padovan, Bertolini e De Liguoro (anche se in realtà quest’ultimo fu principalmente produttore ed attore della pellicola). Appartenendo ancora ad un cinema tutto da sperimentare, il film non ha ovviamente cambi di piano, costruito cioè essenzialmente solo su suggestivi totali dotati comunque di una buona profondità di campo, se non in occasione dell’apparizione di Lucifero, cui è concesso un primo piano. Da un punto di vista narrativo, esiste una specie di flashback, quando si racconta della condanna di Pier Delle Vigne, chiuso nella torre e costretto a cibarsi dei propri figli. Costato circa centomila lire e girato in quasi tre anni, è essenzialmente il primo lungometraggio a grosso budget realizzato in questo paese, la cui altra caratteristica fondamentale fu il grosso battage pubblicitario che l’anticipò, e durato quasi un anno. Il giorno in cui il film fu proiettato per la prima volta, fu anche l’occasione in cui fu presentato il Manifesto delle sette arti, scritto dal poeta e giornalista Ricciotto Canudo.

 

 

Bucci Mario

        [email protected]