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L’inferno.
Giuseppe De Liguoro,Adolfo Padovan, Francesco Bertolini. 1911. ITALIA.
Attori: Salvatore Papa, Arturo
Pirovano, Giuseppe De Liguoro, Augusto Milla, Emilise Beretta,
Attilio Motta
Durata: 67’
Restaurato e ristampato in DVD di recente, con le musiche
del gruppo tedesco Tangerne Dreams che sostituiscono quelle che all’epoca
compose Raffaele Caravaglios, il primo fantasykolossal italiano è
finalmente reperibile. La storia ovviamente è tratta dalla celebre Divina
Commedia scritta da Dante, raccontata attraverso tre sezioni e cinquantaquattro
scene, in realtà summa generale di tutto il cinema del francese Georges Méliès,
padre fondatore del cinema fantastico. Uomini e mostri infernali che volano,
apparizioni, sovrimpressioni, anime spinte dal vento e quant’altro, infatti,
resero celebre questo prodotto più all’estero che nel nostro paese, soprattutto
a causa di un confronto tra produzioni che vide l’uscita dell’omonimo film, L’inferno (1910) di Giuseppe Berardi e
Arturo Busnengo, quasi un anno prima di quello diretto da trio Padovan,
Bertolini e De Liguoro (anche se in realtà quest’ultimo fu principalmente
produttore ed attore della pellicola). Appartenendo ancora ad un cinema tutto
da sperimentare, il film non ha ovviamente cambi di piano, costruito cioè
essenzialmente solo su suggestivi totali dotati comunque di una buona
profondità di campo, se non in occasione dell’apparizione di Lucifero, cui è
concesso un primo piano. Da un punto di vista narrativo, esiste una specie di flashback,
quando si racconta della condanna di Pier Delle Vigne, chiuso nella torre e
costretto a cibarsi dei propri figli. Costato circa centomila lire e girato in
quasi tre anni, è essenzialmente il primo lungometraggio a grosso budget
realizzato in questo paese, la cui altra caratteristica fondamentale fu il
grosso battage pubblicitario che l’anticipò, e durato quasi un anno. Il giorno
in cui il film fu proiettato per la prima volta, fu anche l’occasione in cui fu
presentato il Manifesto
delle sette arti, scritto dal poeta e giornalista Ricciotto Canudo.