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Batman
Anno: 1989
Regista: Tim Burton;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 27-09-2005


La grande guerra

Batman. Tim Burton. 1989. USA.

Attori: Michael Keaton, Jack Nicholson, Kim Basinger, Pat Hingle, Robert Wuhl, Jack Palance

Durata: 126’

 

 

Duecentesimo anniversario della città di Gotham City, sinonimo della delinquenza. Due balordi derubano una famiglia ma l’intervento dell’uomo pipistrello fa sì che si sparga la notizia che c’è un mostro nella città che se la prende contro i delinquenti. Le autorità non ci credono e l’unico a prenderlo sul serio è il giornalista Alexander Knox, affiancato dalla fotografa Vicki Vale. Il boss Carl Grissom intanto, per liberarsi del suo galoppino Jack Napier, che lo tradisce con la sua donna, gli tende un’imboscata in una fabbrica chimica, nella sera in cui il giornalista e la fotografa s’introducono nella casa del miliardario Bruce Wayne per carpire dalle autorità presenti qualche segreto sull’uomo pipistrello. La polizia ha una soffiata e l’intervento anche di Batman nella fabbrica crea lo scompiglio: Jack Napier cade nell’acido, ma riemerge mutato, ancor più folle ed assetato di vendetta. Dopo essersi fatto aiutare da un medico, diventa Jocker e sostituisce il suo boss dopo averlo ucciso. Jocker minaccia dapprima gli abitanti di Gotham City introducendo un suo preparato chimico, lo Smilex, nei prodotti cosmetici, capace di uccidere lasciando un sorriso sul volto dei malcapitati, ma dopo che il suo piano è stato sventato da Batman, lo minaccia pubblicamente in televisione annunciando anche alla cittadinanza di voler organizzare egli stesso i festeggiamenti dell’anniversario. Presentandosi in città con la sua gang, viene bloccato da Batman che allontana palloni aerostatici carichi di Smilex e poi, rifugiatosi sulla cima della cattedrale con la fotografa come ostaggio, viene sconfitto dall’uomo pipistrello che lega il suo corpo in fuga su un elicottero ad una statua della cattedrale. Gotham City è salva ed ha un nuovo difensore: Batman.

Non poteva avere padrino migliore la prima grande trasposizione al cinema del celebre fumetto realizzato da Bob Kane, il regista Tim Burton, uomo dalla sensibilità dark caratterizzato da un’infelice visione del mondo: ambienti scuri, prevalentemente notturni, ed esaltazione della tragedia (il dramma che spinge l’uomo pipistrello a diventare tale), sono infatti le caratteristiche principali di un film che non esalta l’azione eroica (il primo nome della lista è quello di Nicholson/Jocker e non di Keaton/Batman) ma che anzi crea la sua storia proprio negli interstizi narrativi, complicati da collegare fra loro, ma di sicuro effetto e riuscita. Nella tradizione dei fumetti infatti, l’eroe solitario rappresenta solitamente l’incapacità del cittadino e dell’uomo più in generale di debellare la violenza insita nella società (incapacità di Bruce di fronte a Vicki), ma l’eroe di Burton mantiene sempre un sottotesto malinconico, misto di debolezza e romantico vittimismo, caratteristiche che, introdotte dal regista, agiscono appunto sulla svalutazione eroica del personaggio. Il cattivo Jocker invece, interpretato da un Jack Nicholson assolutamente superbo, esalta soprattutto l’aspetto folle e liberatorio del male (il deturpamento del viso della sua donna; l’aggressione artistica) e più in generale rappresenta la voglia di distruzione del bello in nome di un decadentismo tipico di fine millennio. Il Jocker di Tim Burton infatti è l’automatica irruzione del grottesco nell’orrore quotidiano, quando cioè la cattiveria (poliziotti corrotti e boss chimici) raggiunge il suo più alto grado di soddisfazione, in un processo che sa di liberatorio. Oltre gli aspetti drammaturgici, la critica alla società dei consumi ed al modello edonistico che negli anni Ottanata aveva caratterizzato l’intero panorama cinematografico americano: l’aggressione ai consumi di Jocker si concentra infatti sui beni legati alla bellezza, la cui morte provocata, caratterizzata da un sorriso stampato sulle labbra, mostra tutta la follia di un uomo che con il denaro è convinto di acquistare l’intera città in festa (la promessa di far piovere soldi all’anniversario). La critica al sistema cosmetico\edonistico era stata già al centro delle attenzioni del regista canadese David Croneberg nel suo secondo mediometraggio Crimes of the future (1970). Il finale, da Gobbo di Notre-Dame, chiude giustamente un film che nasce e muore come con un autentico riconoscimento della natura gotica delle strisce disegnate da Bob Kane. La resa della città infine, strizza l’occhio soprattutto a pellicola come Metropolis (1927) di Fritz Lang e Blade Runner (1982) di Ridley Scott, contribuendo ad una visione sempre più scura  e pessimistica delle grandi città, simbolo del progresso, realizzata da Alan Furst, autore del finto set vietnamita del film Full Metal Jacket (1987) di Stanley Kubrick, e che proprio con il film di Tim Burton ottenne un premio Oscar. La colonna sonora del film fu affidata a Prince il quale compose un album apposito, anche per sfruttare l’enorme battage pubblicitario cui fu sottoposta la pellicola. Seguito da almeno altri quattro episodi, Batman – Il ritorno (1992) dello stesso Tim Burton, Batman forever (1995) e Batman e Robin (1997) entrambi di Joel Schumacher, e Batman begins (2005) di Christopher Nolan,  rimane indubbiamente il migliore della serie, costato quaranta milioni di dollari ne incassò 250 milioni solo in America.

 

 

Bucci Mario

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