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Manuale d’amore
Anno: 2005
Regista: Giovanni Veronesi;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: Italia;
Data inserimento nel database: 25-04-2005


Manuale

Manuale d’amore. Giovanni Veronesi. 2005. ITALIA.

Attori: Carlo Verdone, Luciana Littizzetto, Dino Abbrescia, Sergio Rubini, Margherita Buy, Silvio Muccino, Sabina Impacciatore, Anita Caprioli

Durata: 90’

 

 

Roma. Quattro episodi raccontano l’amore secondo Giovanni Veronesi: l’innamoramento, la crisi, il tradimento e l’abbandono. Nel primo episodio, nel quale emerge solo Francesco “NongiovaneMandelli, il regista trascina il personaggio di Tommaso verso l’innamoramento, quasi tirandolo per i capelli, fino ad un abbraccio notturno dal sapore anni ottanta (commedie scolastiche per intenderci); nel secondo episodio, gli ex coniugi nella vita Sergio Rubini e Margherita Buy portano sullo schermo la crisi di una coppia che non riesce più a trovare un modo per comunicare, per ricominciare; nel terzo, la brava (e strana) coppia Abbrescia-Littizzetto riporta in scena una lite dal sapore vissuto (nel senso cinematografico de L’ultimo bacio (2000) di Gabriele Muccino) ma con qualche piccola variante (le scritte sui muri) e poco più; nell’ultimo episodio invece, il sempre sfortunato Carlo Verdone impasta le mani nella commedia italiana del tradimento (con tanto di fuga sul balcone) strappando qualche sorriso a chi forse non era riuscito a farlo prima dell’ultimo episodio. Il ciclo si chiude, Goffredo (Verdone) come Tommaso (Muccino), e l’amore ritrovato, un happy end al quale Veronesi non rinuncia. Il film in sé non è così brutto come può apparire dalle mie battute, se non fosse che il bombardamento mediatico e pubblicitario al quale siamo stati tutti sottoposti durante il lancio della pellicola, ci ha fatto sentire presi in giro una volta terminata la visione. Lanciato in sordina e con meno fanfare, probabilmente il film avrebbe disatteso meno le aspettative. Su tutti la coppia Abbrescia\Littizzetto, brava lei a rinunciare a tutta la sua carriera televisiva, finalmente interpretando un ruolo cinematografico, e bravissimo lui, dotato di una modestia e di una semplicità davvero rare per il cinema. Musiche di Franco Battiato (tutte covers) contribuiscono a completare il mio parere: un film che non ha niente di nuovo, che ramazza nel passato senza aggiungere niente. Strappa qualche sorriso, non si può mentire, ma le riflessioni cui punta il regista, il manuale d’amore al quale fa riferimento sin dal titolo, è scontato, superficiale e soprattutto rivolto ad un pubblico adolescenziale. L’idea sommaria è che si venga presi in giro.

 

 

Bucci Mario

        [email protected]