Tutto
in quella notte. Franco Bertini. 2004. ITALIA.
Attori: Luciano Scarpa, Elena
Russo, Flavio Insinna, Rolando Ravello, Davide Lepore
Durata: 96’
Un appartamento rimane vuoto perché Marco, il
proprietario, decide di partire per gli States con la compagna Lucia per
recuperare il loro rapporto. Enzo, patito giocatore del lotto indebitato fino
al collo, ha bisogno di soldi prima che un uomo armato di accetta si presenti
per il conto e sceglie proprio quell’appartamento per fare un colpo. Impossessatosi
delle chiavi, rubate alla sua compagna che lavora proprio con Marco, il ragazzo
sottrae tre Rolex ma prima di darsi alla fuga si trova bloccato
nell’appartamento perché questo è stato prestato da Marco a Giorgio, un amico,
per una scappatella.
Dalla commedia degli equivoci al dramma il passo sembra
spesso troppo breve ma per Franco Bertini, autore e regista (all’esordio con un
lungometraggio) di questa intricata storia, è un po’ più lungo del solito.
Sullo schermo, infatti, prima di raggiungere il tanto scontato climax, il
regista fa sfilare un carrozzone di personaggi fra loro legati da una serie d’intrecci
al limite del narrativo, in un insieme d’intricati collegamenti che guardano
alla commedia italiana degli anni settanta più che a quella d’autore (le cosce
con calze autoreggenti della ragazza ubriaca), riuscendo però a tenere bene le
fila di tutti i movimenti ed accattivandosi le simpatie del pubblico. Girato
quasi tutto con camera a spalla ed un rispetto della fotografia inferiore alla
media generale delle pellicole prodotte in Italia (particolarità che determina
il carattere del film), Tutto in quella
notte si avvale di una sceneggiatura di ferro, solida e compatta, forse
troppo intricata ma comunque divertente ed interessante, e che cresce
(purtroppo) verso un limite emotivo del quale forse non si avverte la necessità
e che comunque (in questo è stato molto bravo l’autore) riesce a non farsi
prendere troppo sul serio (i numeri del lotto dati in punto di morte = il gioco
al termine della tragedia = il cinema che non si prende sul serio). Da vedere
per non dire un giorno di esserselo perso, Tutto
in quella notte ha il fascino di un non
ancora cult, e forse qualche speranza sul cinema italiano.
Bucci Mario
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