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5 X 2 (Cinq fois deux)
Anno: 2004
Regista: François Ozon;
Autore Recensione: Andrea Caramanna-
Provenienza: Francia;
Data inserimento nel database: 02-09-2004


5 X 2 (Cinq fois deux)

5 X 2 (Cinq fois deux)

V enezia 61 In concorso

Regia: François Ozon; Sceneggiatura: François Ozon; Fotografia: Yorick Le Saux; Scenografia: Katia Wyskop; Montaggio: Monica Coleman; Musica: Philippe Rombi; Suono: Benoît Millebrandt; Costumi: Pascaline Chavanne; Interpreti: Valeria Bruni-Tedeschi, Stéphane Freiss, Françoise Fabian, Michael Lonsdale, Géraldine Pailhas; Produttori: Olivier Delbosc, Marc Missonier; Produzione: Fidelité France 2 Cinéma; Distribuzione internazionale: World Sales Celluloid Dreams; Distribuzione italiana: BIM; Anno di produzione: 2004; Durata: 90’ Formato: 1:1,85 Altre indicazioni: 35 mm, colore; Sonoro: DTS Digital; Versione originale: francese; Origine: Francia

Lo sguardo nitido, crudele di François Ozon è in grado di scolpire, scarnificandoli, gli eventi perturbanti dell'anima. Come se fosse continuo, instancabile, l'abissamento nel tourbillon di passioni. Il cinema di Ozon comunica semplicemente l'essenzialità pornografica delle pulsioni erotiche (di vita e di morte), è sempre una tesi che trova un definitivo, tenebroso riscontro. Per questo il capovolgimento narrativo è fondamentale per destrutturare il senso di causa effetto d'ogni evento. I coniugi, davanti al burocrate che sancisce gli accordi sul divorzio, percepiscono la totale bizzarria dei vari articoli di legge, che dovrebbero stabilire i comportamenti, come se questi ultimi fossero completamente chiari e decidibili. Ozon invece ci mostra la fragilità assoluta del sentimento che può incrinarsi di fronte a nulla e improvvisamente, figurando così un rapporto erotico in bilico per un assioma ineliminabile. Proprio Marion (Valeria Bruni Tedeschi) sull'ennesima questione di fedeltà, dichiara la totale possibilità di un atto volitivo fondato sul rispetto della persona amata. Ma proprio la prima notte di nozze naufraga negli abissi del Caso, un amante sconosciuto incontrato nell'oscurità del giardino a pochi passi dalla camera matrimoniale, i sensi sconvolti, una rapida occhiata comunica lo sgomento del desiderio ormai inoltratosi nella dimensione più profonda della carne, quella da cui non si ritorna più indietro. Anche l'incontro tra Gilles e Marion è segnato dalle stesse dinamiche fondate sul mistero insondabile delle attrazioni corporee. Il cinema di Ozon ha questa impeccabile trasparenza, la percezione penetrante dei corpi. Ozon è tra quei pochi cineasti in grado di spogliare completamente i suoi interpreti. La loro nudità è totale, il disagio e le tempeste del carattere sono visibili quasi in una performance estrema del corpo attorale. I personaggi sono esseri viventi in balia di infinite possibilità, sprofondati nelle dinamiche di un destino beffardo (della Natura Umana) che si diverte a combinare e scombinare elementi. Nel cinema di Ozon ogni momento scenico può generare una crisi perché il dispositivo cinematografico è sempre austero ed eccitato dall'idea di inscatolare i personaggi in una gabbia da cui non si può sfuggire. Anche la segmentazione del flusso narrativo indica chiaramente l'onniscienza assoluta della mdp, capace di scrutare profondamente i segreti sentimentali, di esporli, quasi di alimentarli con sospetti, in cui la complicità nell'uso del campo e fuori campo è fondamentale per articolare il gioco prossemico tra personaggi. In Ozon l'esposizione di una tesi attraverso immagini è sempre un'esperienza sconvolgente.

Conferenza stampa

con François Ozon, Valeria Bruni Tedeschi, Stéphane Freisse

Il soggetto, il matrimonio in Francia

Ozon: Il film parla della coppia ed è un tema che mi interessa particolarmente, è un argomento sul quale ho già parlato, soprattutto mi interessa parlare delle generazioni di trentenni e quarantenni.

La colonna sonora tutta italiana

Ozon: Ho scelto alcune famose canzoni italiane perché esprimono benissimo sia l'ironia che la malinconia della storia e poi anche perché il film è stato girato in parte in Italia.

È d'accordo nel considerare il noir uno dei generi a lei più caro con personaggi che rasentano la follia (d'amore)?

Ozon: Non trovo che il film sia nero, piuttosto che sia semplicemente lucido, forse sul personaggio maschile credo che Stéphane mi sia sembrato il più adatto e poi ho fatto il casting sempre con gli attori in coppia e quindi ho visto Stéphane e Valeria funzionare benissimo, soprattutto il tipo di sguardi; per quanto riguarda la carriera certo non si può fare completamente astrazione da quanto hanno fatto prima.

Freisse: la parola follia non è adatta al personaggio, parlerei di vulnerabilità e nel film è la vulnerabilità che lo spinge all'azione.

Come ha lavorato sul personaggio femminile?

Bruni Tedeschi: Credo che gli attori debbano essere sempre in cambiamento, François mi ha chiesto di interpretare un personaggio che vuole essere felice, era una donna che mi interessava per la sua positività.

Lei ha scelto di non psicanalizzare i suoi personaggi

Ozon: Ciò che mi interessa non è la ricetta sulla vita a due, mi interessa vedere come un gesto di troppo può significare un cambiamento radicale, per esempio che Stéphane si addormenta la prima notte di nozze, lei si allontana, però dieci anni dopo il fatto che si sia addormentato può avere un senso completamente diverso. Con gli attori abbiamo girato al rovescio, erano costretti a vivere solo il momento che giravano e al montaggio ho cercato di cambiare le prospettive in modo che ogni spettatore potesse fare ulteriori collegamenti.

Qual è il rapporto personale con questo personaggio?

Pensa che ci siano differenze tra coppia gay ed etero?

Bruni Tedeschi: Penso che i personaggi che interpretiamo siano noi stessi, però ogni volta ci si può focalizzare su aspetti particolari di se stessi, per questo personaggio è essenziale lo sguardo del regista, come l'occhio del regista cambia i personaggi, lo sguardo di François è molto valorizzante, lo auguro a tutte le attrici.

Per quanto riguarda la fedeltà penso che sia una utopia vivere storie parallele senza che questo influisca, i tradimenti, le bugie, pur dettagli alla fine si accumulano, e poco a poco disintegrano il rapporto. Una accumulazione di tante piccole meschinerie umane.

Quali sono le differenze tra lavorare in Italia e all'estero?

Bruni Tedeschi: Non c'è molta differenza, semmai c'è molta differenza tra un tipo di film e un altro, ogni film ha il suo codice.

Sulle coppie gay

Ozon: mi interessava avere delle coppie specchio rispetto a quella di Valeria e Stéphane, volevo mostrare che tutte le coppie - ci sono i genitori di un'altra generazione peraltro -, hanno le stesse caratteristiche... dimostrare che il modo in cui si vive spesso è solo un modo per rassicurarci.