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Il monello - The kid
Anno: 1921
Regista: Charles Spencer Chaplin;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 13-07-2004


La grande guerra

Il monello. Charles Spencer Chaplin. 1921. USA.

Attori: Charles S. Chaplin, Jack (Jackie) Coogan, Edna Purviance, Chuck Reisner, Lita Grey

Durata: 83’

Titolo originale: The kid

 

 

Un’immagine allegra e forse una lacrima. Una donna abbandona il figlio appena partorito in un’auto che è rubata da due balordi. La coppia, accortasi del neonato, lo abbandona ad un angolo di strada. A trovarlo è un vagabondo che, non riuscendo più a liberarsene, decide di portarlo con sé a casa sua. Cinque anni dopo. Entrambi riescono a portare avanti la bandiera con piccoli mezzucci: il fanciullo rompe i vetri delle case a sassate e l’adulto si offre come riparatore. La donna che aveva abbandonato il figlio, nei cinque anni trascorsi è riuscita a fare carriera come attrice e va in giro per i quartieri poveri elargendo con gioia l’elemosina.  Senza saperlo regala una mela ed un pupazzo a suo figlio. Il pupazzo però diventa contenzioso tra fanciulli e la lite si sposta anche fra gli adulti. Passando lì per caso, la donna si preoccupa per la salute del fanciullo ed invia un medico a far visita a casa del barbone. Il dottore scopre che quello non è il suo padre naturale ed informando le autorità fa in modo che gli ufficiali giudiziari gli portino via il bambino per consegnarlo all’orfanotrofio. Dopo una fuga sui tetti il barbone riesce a recuperare il piccolo prima che venga consegnato alla struttura d’accoglienza. Nel frattempo la donna scopre che quello è suo figlio. Intanto il barbone ed il bambino vanno a dormire in uno skid row dove però, di notte, il proprietario sequestra il fanciullo spinto da una lauta ricompensa. Lo consegna alla polizia dove a ritirarlo si reca la donna. Il barbone si lascia abbandonare a sogni e disperazione ma un poliziotto lo recupera e lo conduce alla casa della donna dove è accolto.

Guardando alla lunga biografia del regista attore, Il monello costituisce una delle pietre miliari del suo percorso (soprattutto alla luce delle sue esperienze personali, abbandonato anch’egli in un orfanotrofio di Londra per due anni mentre sua madre fu rinchiusa in una casa di cura) nonché una differenza da tutti gli altri lavori. Sorta di summa di tutte le gags che lo avevano fatto approdare al grande cinema e che avevano reso celebre il suo personaggio, la pellicola (il primo lungometraggio da lui interpretato e diretto, con 6 bobine ed oltre 1700 metri di pellicola) si pone come obiettivo quello di toccare corde che spesso la comicità da sola non riesce a far vibrare, ma anche di giocare con lo scambio di emozioni tra melodramma, patetismo [i] e comicità. Il monello diventa così un insieme d’allegre situazioni, semplici allegorie, ma soprattutto triste rappresentazione del quotidiano (tutto si svolge nel sobborgo degradato e popolato dagli esclusi della società) al quale il regista aggiunge una speranza (la famiglia). Nello scambio dei ruoli e nel loro incontrarsi, l’adulto diventa bambino ed il monello adulto, entrambi come un’unica persona alla ricerca di quella felicità che nel cinema di Chaplin spesso si raggiunge solo attraverso l’infelicità e dis-avventure interminabili [ii]. Impagabile l’interpretazione del piccolo Jack (Jackie) Coogan. Scritto, diretto, interpretato e montato dallo stesso Chaplin, nel 1971 ne fu presentata una riedizione alla quale egli stesso mise mano, tagliando alcune scene e componendo personalmente la musica. Nella sequenza del sogno, i diavoli che appaiono e scompaiono attorno ai protagonisti sembrano alludere ai Seleniti di vaga memoria mèliésiana de Il viaggio nella luna (1902) di Georges Mèliés. De Il monello è in corso un restauro con tecniche fitochimiche e digitali da parte dell’Immagine Ritrovata di Bologna e della Dyte [iii].

 

 

Bucci Mario

[email protected]



[i] Franco La Polla. Cinema di tutto il mondo a cura di Alfonzo Canziani. Mondadori.

[ii] Enrico Ghezzi. Paura e desiderio. Bompiani.

[iii] Morando Morandini. Dizionario dei film 2004. Zanichelli.