NearDark - Database di recensioni

NearDark - Database di recensioni

Africa

Godard Tracker


Tutte le
Rubriche

Chi siamo


NearDark
database di recensioni
Parole chiave:

Per ricercare nel database di NearDark, scrivete nel campo qui sopra una stringa di un titolo, di un autore, un paese di provenienza (in italiano; Gran Bretagna = UK, Stati Uniti = USA), un anno di produzione e premete il pulsante di invio.
È possibile accedere direttamente agli articoli più recenti, alle recensioni ipertestuali e alle schede sugli autori, per il momento escluse dal database. Per gli utenti Macintosh, è possibile anche scaricare un plug-in per Sherlock.
Visitate anche la sezione dedicata all'Africa!


La ragazza che sapeva troppo
Anno: 1963
Regista: Mario Bava;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: Italia;
Data inserimento nel database: 13-07-2004


La grande guerra

La ragazza che sapeva troppo. Mario Bava. 1963. ITALIA.

Attori: Leticia Roman, John Saxon, Valentina Cortese, Dante Di Paolo, Robert Buchanan, Gianni Di Benedetto, Lucia Modugno

Durata: 85’

 

 

Roma. Nora Davis, una ventenne americana in viaggio verso la capitale, conosce un uomo che le offre una sigaretta e le regala un pacchetto. Poco dopo, alla dogana, l’uomo è arrestato per contrabbando di marijuana. In città la ragazza è ospite di un’anziana amica di famiglia, seguita dal dottor Marcello Passi, un medico che si prende cura del suo debole stato di salute. La sera stessa l’anziana donna muore e Dora, scesa in strada per domandare aiuto, viene scippata e cade in terra perdendo i sensi. Poco dopo si riprende ed assiste all’omicidio di una donna ma sviene ancora. Al mattino la ragazza è ritrovata da un poliziotto e condotta in una clinica dove credono che sia ubriaca. A riportarla a casa è proprio Marcello Passi. Dora informa l’uomo di aver assistito ad un omicidio ma Marcello crede che sia l’effetto del trauma seguito allo scippo. Al funerale dell’amica di famiglia Dora conosce la signora Laura che la invita a trascorrere il resto della vacanza nel suo appartamento poiché lei è costretta a partire per raggiungere il marito in Svizzera. Dora apprende dalla cameriera che la sorella della signora Laura è stata ammazzata dieci anni prima nello stesso punto e con le stesse modalità al quale omicidio lei ha assistito. Interessata a risolvere i problemi che questi ricordi le suscitano, Dora, appassionata lettrice di libri gialli, s’improvvisa investigatrice e scopre di un assassino che sceglieva le sue vittime in senso alfabetico. L’assassino si era fermato alla lettera D e la più indiziata a diventare la nuova vittima sembra essere proprio lei, Dora, alla quale l’assassino fa pervenire un nastro registrato attirandola in un appartamento con una telefonata anonima. Attraverso la proprietà dell’appartamento, Dora e Marcello si mettono sulle tracce di Landini, un ex giornalista che aveva seguito il caso dell’assassino dell’alfabeto e che assieme al marito di Laura era riuscito a far arrestare e condannare Straccianeve, un poveraccio, anche se poi ne aveva scoperto l’innocenza. Mosso dalla voglia di trovare il vero colpevole, Landini si mette sulle stesse tracce di Dora ma quando arriva vicino alla soluzione viene ritrovato morto suicida. Qualche giorno più tardi, guardando il giornale, Dora scopre del ritrovamento del cadavere di una donna, la stessa che aveva visto morire la notte a Trinità dei monti. È la figlia di Straccianeve e la polizia informa Dora anche di aver ritrovato un bottone stretto fra le mani di quella. A casa di Laura, convinta di sapere dove cercare, Dora entra nello studio del marito e trova l’uomo accoltellato. L’assassina è proprio Laura, psicolabile, che il marito ha cercato in tutti i modi di salvare da ogni accusa. Minacciata, Dora è salvata però proprio da questo che con le ultime forze riesce a sparare alla moglie. Per Dora è Marcello finisce un incubo (forse frutto della sigaretta alla marijuana) ed inizia una relazione.

Divagazione nel giallo per uno dei maestri del terrore made in Italy. Costruito interamente su una vicenda che sembra non avere sostanza, con riferimenti quindi (per la verità molto vaghi) al paranormale, Mario Bava, all’ultima direzione della fotografia con questa pellicola, mette in scena una serie di delitti già commessi e che man mano tornano ad occupare le indagini romane grazie ad un personaggio di natura hitchcockiana, Dora, alla quale gli avvenimenti sembrano tutti cadere addosso. Spalleggiata da un medico e più tardi da un giornalista (modelli anche questi del giallo e del thriller) Dora trova l’assassino nell’unica persona che le si mostra davvero comprensiva, Laura, psicolabile magistralmente interpretata da una cangiante Valentina Cortese. Sebbene le irrazionali motivazioni omicide dell’assassino (che uccide seguendo l’ordine alfabetico) tendono a rendere poco caratteristiche le sue patologie, è vero anche che il continuo depistaggio (al quale contribuisce una voce narrante) fatto dal regista in sede di sceneggiatura riesce a confondere lo spettatore fino al colpo di scena finale. Poiché però qualcosa manca in questo film, costruito su una bellissima fotografia in bianco e nero ma molto solare, la stessa formula fu ripresa dal regista per la più riuscita realizzazione di Sei donne per l’assassino (1964). Lo stesso modello venne ripreso qualche anno più tardi anche da Dario Argento che costruì il suo più riuscito L’uccello dalle piume di cristallo (1970) (anche in questo film è la moglie l’assassina ed il marito, il più indiziato, colui che agiva per difenderla). Davvero pulite tutte le sequenze: i brevi carrelli di Bava sono assolutamente inconfondibili e difficili da imitare (mancano infatti tutta una gamma di piccoli movimenti della m.d.p. nelle pellicole argentiniane). Per molti La ragazza che sapeva troppo può essere considerato il capostipite del thriller all’italiana, fatto cioè di giallo a enigma con elementi forti di paura, e l’accento messo su suspense e ammazzamenti [i]. La canzone che fa da tema del film, Furore, è cantata da Adriano Cementano.

 

 

Bucci Mario

[email protected]



[i] Morando Morandini. Dizionario dei film 2004. Zanichelli