Una
44 magnum per l’ispettore Callaghan. Ted Post. 1973. U.S.A.
Attori: Clint
Eastwood, Hal Holbrook, Mitchell Ryan, David Soul, Felton Perry, Kip Niven
Durata: 124’
Titolo originale: Magnum Force
San Francisco. USA. Il criminale Ricca, esponente del sindacato,
per insufficienza di prove è messo in libertà contro il parere della folla che
si trova all’uscita del tribunale. Un poliziotto della stradale che assiste
alla notizia riportata dalla televisione, segue l’automobile del sindacalista e
dopo averla fermata con il pretesto di un controllo giustizia tutti i
passeggeri. Sopraggiunge sul luogo della strage l’ispettore Henry Callaghan,
momentaneamente allontanato dalla squadra Anticrimine a causa dei suoi metodi
violenti. Poco dopo l’ispettore si trova al bar dell’aeroporto quando si
accorge che c’è un’emergenza: alcuni dirottatori hanno un aereo sotto
sequestro. L’ispettore convince quelli della sicurezza a mandare lui sul
velivolo, travestito da pilota. L’intervento libera l’aereo dai sequestratori.
Una sera, recandosi al poligono, incontra Charly McCoy, un suo collega
contrario al sistema burocratico della polizia. All’interno del poligono invece
trova un gruppo di reclute tra le quali si distinguono Danis e Sweet per la
loro precisione quando sparano. Alcuni giorni dopo il poliziotto stradale
compie una strage in una ricca villa. Callaghan va a trovare l’ex moglie di
Charly che gli dice di averlo visto un paio di giorni prima, quando aveva
tentato una roulette russa. L’ex moglie è convinta, infatti, che sia diventato
pazzo. Una telefonata lo avverte di un’imminente rapina in un supermercato dove
il suo collega Early si è già recato. L’arrivo di Callaghan si trasforma in una
strage dei delinquenti. Una sera una prostituta s’incontra con il suo magnaccia
e poiché cerca di rubargli dei soldi quello la uccide soffocandola con
dell’acido versatole in gola. La mattina dopo il magnaccia è freddato dal
poliziotto con il pretesto di un controllo della patente. Dalle analisi
balistiche, avanza il sospetto che il giustiziere possa essere uno
interno al corpo di polizia. Il tenente Briggs affida all’ispettore il
controllo del mafioso Frank Palancio che egli considera il potenziale mandante
di tutti questi omicidi. Dopo averlo pedinato, Callaghan è convinto che non sia
lui. Il poliziotto assassino intanto uccide un uomo tenuto sotto osservazione
da altri poliziotti e capita che s’incontra con Charly McCoy, che uccide.
Henry, convinto che fosse Charly il poliziotto assassino, si deve ricredere. Si
svolge il campionato di precisione per poliziotti e Callaghan è battuto da
Danis. L’ispettore però ne approfitta per far confrontare le pallottole di
quello con quelle degli omicidi e nota più di una somiglianza. Chiede allora al
tenente Briggs di avere sia Danis che Sweet per l’operazione Palancio. Una
telefonata però avverte i mafiosi che ingaggiano, non appena arrivati sul
posto, una guerra contro i poliziotti. Sweet è la prima vittima, ma i
malviventi muoiono tutti. Il tenente Briggs solleva Callaghan dall’incarico.
Nel parcheggio del suo palazzo, tre poliziotti della stradale, le reclute,
offrono ad Henry di far parte della loro squadra per ripulire la città dai
delinquenti. L’ispettore rifiuta e poco dopo sfugge ad un attentato
accorgendosi di una bomba nella sua cassetta delle lettere. Il suo collega
Early invece muore con lo stesso stratagemma. Henry avverte il tenente Briggs
che passa a prenderlo a casa. In realtà è proprio lui il capo di questo
squadrone della morte. Henry riesce a sottrargli la pistola con la quale quello
lo tiene sotto tiro, ma è inseguito dai motociclisti. Rifugiatosi nella stiva
di una nave, dopo averne fatto cadere uno, si libera anche di un secondo
poliziotto, al quale riesce anche a sottrarre arma e moto. L’ultimo è Danis,
che cade in mare con il suo mezzo. Briggs, ancora vivo, cerca di fuggire
convinto che in una deposizione la sua parola di tenente avrà ragione di quella
di Callaghan. La bomba che l’ispettore aveva trovato nella cassetta delle
lettere però, è nella macchina con la quale Briggs si allontana.
Scritto da John Milius e Michael Cimino, il secondo
episodio dedicato alla figura di Henry Callaghan non brilla di originalità e
stile. Costruito, infatti, su quasi tutti gli stereotipi del genere, meglio
realizzati dai precedenti Ispettore Callaghan, il caso Scorpio è tuo
(1971) di Don Siegel e soprattutto da Il braccio violento della legge
(1971) di William Friedkin (prototipo del genere), Magnum Force si basa
unicamente sul non semplice tema in cui qualcuno ha deciso di fare a meno dei
tribunali per eliminare il fior fiore della malavita, a suon di pallottole
(emblematico è difatti il lentissimo zoom sulla pistola, mentre scorrono i
titoli, prima che venga puntata sul pubblico). Attorno a questa traccia
principale, la coppia di sceneggiatori scivola purtroppo su facili
contraddizioni quali la vendetta privata e la sicurezza pubblica, ma
soprattutto si perde su facili fobie reazionarie: “Se tutti sparassero come
loro m’importerebbe poco di avere un reparto con tutti pederasti” dice
Callaghan rivolto alle reclute reazionarie; oppure tutta la sequenza che porta
alla morte della prostituta e del magnaccia: in un primo momento lo spettatore
è portato a credere che sia il tassista bianco quello pericoloso, invece è il
magnaccia di colore, che muore nella stessa postura della prostituta (braccio
fuori dall’auto), come se il poliziotto simbolicamente avesse ucciso entrambi.
Alcuni cliché strutturali, come l’uso della conferenza stampa, per creare il
crescendo di violenza, per riassumere le indagini, per giustificare la reazione
violenta della giustizia, si agganciano a machismi strutturali come
l’eroismo elevato di chi giudica “Ogni uomo dovrebbe conoscere i propri
limiti” pur sapendo di non avere limiti, oppure nell’analisi semplice del
rapporto di coppia, l’orientale Sunny che da amante soffre la condizione del
poliziotto (“Come deve fare una ragazza per venire a letto con uno come
lei?” per abbordare Henry). Sebbene vi sia un riferimento critico alla
sotto organizzazione di poliziotti come ad una sorta di squadra della morte
come c’e n’erano in Brasile, in realtà l’atteggiamento di Callaghan è viziato
di un difficile conservatorismo di chi odia il sistema che riconosce come
malato, ma che continua a difendere finché non viene sostituito con uno
migliore. La coppia di poliziotti, un bianco ed un nero, il primo folle ed
istintivo ed il secondo più riflessivo, diventerà simbolo di una saga di
successo per il cinema americano d’azione, quella incominciata con Arma
letale (1987) di Richard Donner (dove è compreso anche l’invito a cena di
Early, con una famiglia, a Henry, solitario). La colonna sonora di Magnum
force, scritta dal grande Lalo Schifrin, rimane comunque un meraviglioso
esempio di composizione musicale dalle forti sonorità funky, l’arma forse
migliore di questo genere, sorta di rivisitazione metropolitana del western. Cielo
di piombo ispettore Callaghan (1976) di James Fargo, chiude la trilogia
dedicata allo sporco Henry.
Bucci
Mario
[email protected]