La
mosca. David Cronenberg. 1986. USA.
Attori: Jeff
Goldblum, Geena Davis, John Getz
Durata: 100’
Titolo
originale: The
fly.
Ad un convegno della Comunità
Scientifica Americana, lo scienziato Seth Brundle conosce la giornalista
Veronica Quaif, della rivista Particular Magazine. La conduce nel suo
laboratorio dove le mostra due telepod, telecapsule in grado di
teletrasportare gli oggetti. Per la dimostrazione la donna le offre una sua
calza. Riuscito l’esperimento, la giornalista riesce a registrare parte
dell’intervista contro la volontà di Seth. Il giorno dopo Veronica la fa
ascoltare al suo direttore Stathis Borans, che non crede però all’esperimento.
Lo scienziato, rincuorato per non essere stato creduto, invita ugualmente a
mangiare fuori la giornalista, offrendole la possibilità di seguire tutti i
progressi dell’esperimento. Fino ad allora non aveva mai provato con esseri
viventi e quando prova con un babbuino, il teletrasporto lo ricrea rovesciato, come
un guanto. Un fallimento. La coppia incomincia ad avere una relazione. Una
mattina, Seth ci riprova con una bistecca e Veronica, alla quale tocca il
compito di assaggiarla una volta teletrasportata, riconosce che è sintetica.
Brundle capisce allora che la macchina non riesce a codificare i piaceri per la
carne. Uscita dal laboratorio, dopo una notte d’amore, Veronica è seguita da
Stathis, suo ex compagno, con il quale litiga in un negozio. Dopo alcuni giorni
di lavoro, Brundle ci riprova con un altro babbuino e questa volta
l’esperimento sembra essere riuscito. Veronica, mentre stanno festeggiando, si
accorge che il suo direttore si è messo in contatto con Brundle per scavalcarla
con il servizio giornalistico e molla i festeggiamenti e si reca in redazione
per chiarire la questione. Brundle, crede che i due abbiano ancora una
relazione ed ubriaco e deluso decide di provare l’esperimento su di sé. Una
mosca s’inserisce però nella capsula un istante prima che la porta si chiuda.
Veronica torna nel laboratorio la sera dopo e lui le confessa che per gelosia, ubriaco,
si è teletrasportato. La notte, nel sonno, Brundle acchiappa una mosca tenendo
gli occhi chiusi e si accorge così di avere un equilibrio ed una forza mai
posseduti. Dopo averlo constatato anche a letto con Veronica, cerca di
convincerla ad usare anche lei il teletrasporto ma quella si rifiuta e lui se
ne va offendendola per la sua paura. Entra in una sala da biliardo e ci prova
con una donna che sta con due uomini che si sfidano a braccio di ferro. Brundle
offre loro cento dollari in caso di sconfitta e chiede la donna in caso di
vittoria. A braccio di ferro rompe il polso del più grosso e si porta via la
donna. Dopo essersi teletrasportato davanti a lei, cerca di obbligarla a fare
altrettanto, ma l’intervento di Veronica permette che la ragazza riesca a
fuggire. Anche Veronica lo abbandona. Solo in bagno, si accorgere di perdere i
denti e capisce allora che qualcosa è davvero andato storto nell’esperimento.
Scopre così che c’è stata una fusione a livello molecolare-genetico tra lui ed
un mosca. Ad un mese di distanza Seth chiama Veronica e le chiede aiuto.
Facendola andare nel laboratorio, si mostra in piena mutazione e le racconta
quanto accaduto. Lei chiede aiuto a Stathis il quale rimane impressionato dopo
aver visto alcune videoriprese di Seth che mangia il cibo vomitandoci sopra,
come una mosca. Veronica scopre di essere incinta ed in un incubo immagina di
andare dal ginecologo per abortire e di partorire una larva. Torna ancora
trovarlo ma questa volta lui le chiede di lasciarlo per sempre perché potrebbe
diventare pericoloso. Scesa dal laboratorio, chiede a Stathis di essere
accompagnata ad abortire, sotto gli occhi di Seth che li osserva dall’alto.
Poco prima dell’operazione, Brundle sfonda il vetro della sala e rapisce
Veronica alla quale chiede, una volta di nuovo nel laboratorio, di mantenere il
figlio. Sopraggiunge Stathis con un fucile in mano e Brundle, ormai ad un passo
dalla mutazione finale, lo aggredisce sciogliendogli con il vomito la mano ed
una caviglia ed evita di ucciderlo per l’intervento di Veronica. Lui le chiede
allora di fondere il suo corpo con quello di lei e del bambino e la spinge così
in una delle due capsule. Programma il computer per la fusione e s‘infila
nell’altra ma Stathis, con un ultimo sforzo, riesce a sparare sulla macchina
che sintetizza solo la fusione tra Brundle e la capsula. Compare così un amorfo
pezzo di carne che trascinandosi verso Veronica, che brandisce il fucile di
Stathis, chiede di essere giustiziato con un colpo alla testa.
Seconda pellicola americana per
il regista canadese dopo il precedente La zona morta (1983) e primo
remake (sarebbe meglio dire larga rivisitazione) de L’esperimento del dottor
K. (1958) di Kurt Neumann, anch’esso ispirato al racconto di George
Langelaan. Sebbene sia parte della struttura che diverse analogie ci siano (a
partire dai titoli di testa, concettualmente identici), La mosca di
Cronenberg però è davvero distante da qualsiasi definizione si possa dare alla
sua storia. Se la versione del 1958, stretta ancora nella morsa del Codice
Hays, è un misto tra fantascienza ed orrore, quella di Cronenberg è davvero
altro, è il terrore malsano della carne, come dice lo stesso Brundle
(sceneggiatura del regista e di Charles Edward Pogue). Se nella versione di
Neumann l’orrore è nella scienza che l’uomo non riesce a gestire, Cronenberg
penetra invece nella carne dell’uomo che non può gestire e oltre il velo (stesso)
della carne. Profondissimo, a tal proposito, il pentimento e la riflessione
di Brundle: “Non funziona con la carne. I computer imparano solo quello che
gli dici. Sarò io abbastanza ignorante sulla carne…”, ignoranza che egli
stesso sfiderà poco dopo facendosi teletrasportare. La mosca è una delle
pellicole che tira fuori le passioni originali del regista: la carne, la
mutazione biomeccanica, e gli insetti (“Non sono diplomatici gli insetti”
dice Brundle). L’uomo che si rigenera, che è distrutto e ricreato in una
capsula che è un uovo d’insetto che si schiude, una vagina dalla quale
rinascere con una nuova forza ed una mutazione che è fusione di codici
biologici, è questo il nuovo uomo di Cronenberg. Ancora una volta, è
l’ambiguità del fato a cambiare le carte in tavola, i codici genetici,
l’incidente durante un esperimento di teletrasporto: l’unione del gene di un
insetto con quello di un uomo, il dramma kafkiano compiuto. Lo sguardo critico
del regista non si placa, l’uomo è un essere che corre più veloce del mondo e
che si volta in dietro per dire … raggiungimi. Da questa corsa, in
questa corsa, l’uomo è travolto. Il babbuino che viene trasportato al rovescio,
è la razionalità che si capovolge in quel rapporto d’identità nella quale gli
esperimenti di Brundle si perdono. Quella che La mosca rappresenta è un
tassello importante del percorso cronenberghiano, l’angoscia umanistica per
il destino del corpo (E.Ghezzi – Paura e desiderio – Bompiani). La carne ed il cibo, il corpo cannibale, il
montaggio di due scene, quella del rapporto a letto tra Brundle e Veronica e
l’esperimento della bistecca, una riflessione sottilissima che ha origine nel
primo cinema cronenberghiano fatto d’attrazione e morte, e che qui è già
tragico epilogo di una profonda (oscura) storia d’amore. Torna ad arie
claustrofobiche il regista canadese, evitando quanto più di girare in esterno
(la camminata di Goldblum tra la folla ricorda quella di Marilyn Chambers in Rabid
(1976)) e riprendendo praticamente solo il palazzo della rivista per la quale
lavorano Stathis e Veronica, in quell’inquadratura di notte che lo trasforma
per un attimo in un ragno. L’inquadratura dello sportello della capsula che si
chiude e che finisce sull’oblò sul quale c’è la mosca, ed il particolare sul
vetro, corrispondono a quelli girati anche in L’esperimento del dottor K.
Rimangono comunque parecchie le differenze con questa pellicola: cambiano i
rapporti tra i personaggi (eliminato per esempio l’ispettore e l’indagine),
cambia anche la struttura temporale (non è un racconto, ma accade), ed è
eliminata la figura della mosca dalla testa bianca (la macchina di Cronenberg
non scambia i geni, li confonde). Per forzare la partecipazione dello
spettatore all’evento mutante, il regista utilizza la documentazione video di
Veronica, un altro sguardo che cerca dentro la scena, dentro l’esperimento, e
che terrorizza per quello che registra. Assolutamente incredibili le tranquille
passeggiate sulle pareti ed il soffitto di Jeff Goldblum-mosca (Brundlefly),
nonché tutti gli effetti speciali: Cronenberg si avvale dell’apporto di
trentasei specialisti della ditta Chris Walas Incorporated (F. Di Giammatteo –
Dizionario del cinema americano – Editori Riuniti), ed infatti, la
pellicola è la più costosa della sua carriera, di circa dieci milioni di
dollari, prodotta da Mel Brooks (il Mereghetti – dizionario dei film 2000).
Tre anni dopo, la stessa scena girata davanti allo specchio nel quale l’uomo
perde la propria identità e prende conoscenza della propria mutazione, si vedrà
in Tetsuo (1989) di Shinya
Tsukamoto. C’è stato un fiacco seguito, La mosca 2 (1989) diretto da
Chris Walas, l’ideatore del mostro insetto per il quale si guadagnò, con la
pellicola di Cronenberg, l’Oscar per gli effetti speciali assieme Stephen
Dupuis. Goldblum e la Davis, molto bravi entrambi, all’epoca facevano coppia
(il Mereghetti – dizionario dei film 2000). La mosca è l’incubo di un
mostro umano, che ha sognato di essere uomo e che è un insetto, ed è
forse l’incubo scientifico più triste e straziante del cinema horror e
fantascientifico (ultima inquadratura su Geena Davis che piange ed il corpo
amorfo e suicida davanti a lei). Il regista David Cronenberg compare come il
ginecologo che nell’incubo fa partorire una larva.
Bucci Mario
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