Cabal. Clive
Barker. 1989. USA-CANADA.
Attori: Craig
Sheffer, Anne Bobby, David Cronenberg, Charles Haih, Hugh Quarshie, Doug
Bradley, John Agar
Durata: 99’
Titolo
originale: Nightbreed
Soggettiva di una fuga da mostri terribili. È un incubo. È
l’incubo di Aron Boone. È uno di quegli incubi per i quali è dovuto ricorrere
alle cure del dottor Decker…. Un uomo con una maschera sul viso massacra a
colpi di rasoio un’intera famiglia…. Boone torna a trovare il suo medico per
parlare di Madian, il luogo dove crede di incontrare questi mostri. Il dottore
invece, gli consiglia di costituirsi perché è convinto che sia lui ad aver
massacrato sei famiglie negli ultimi dieci mesi. Gli consegna delle medicine
che però hanno l’effetto di stordire Boone che finisce sotto un camion. Al
pronto soccorso, i medici gli svelano che al posto del litio ha assunto un
potente allucinogeno. In una corsia dell’ospedale Boone incontra un uomo che,
convinto che lui sia colui che doveva attendere, gli confida dov’è la città di
Madian e si toglie lo scalpo per dimostrargli che è pronto. Aron decide così di
andare a visitare il luogo dei suoi incubi e scopre che è un cimitero. Si
addormenta fra le tombe ed a notte viene aggredito da due mostri ai quali però
riesce a sfuggire. Una volta fuori dal cancello del cimitero, dove ad
attenderlo ci sono il dottor Decker ed il corpo di polizia, è fucilato perché
il medico dice ai poliziotti che è armato, mentendo. Il corpo di Aron però,
poche ore dopo, scompare dall’obitorio. Lori, la sua donna, decide allora di
andare a trovare Madian mentre Aron, che incontra nuovamente l’uomo senza
scalpo, partecipa al rito d’accettazione da parte del gruppo di mostri e
diventa uno di loro. Giunta in paese, Lori fa conoscenza di Cheryl la quale la
mattina dopo la conduce al cimitero. Al suo interno Lori salva la vita alla
figlia di Rachel, un essere delle tenebre, ma quando domanda di avere notizie
di Boone al resto del gruppo dei mostri, gli è vietato anche l’accesso. Fuori
dal cimitero, Lori trova il cadavere di Cheryl, massacrata dal dottor Decker
che la sera prima si era presentato a lei come un suo spasimante. Inseguita dal
medico, Lori si rifugia all’interno del cimitero dove Aron riesce a trarla in
salvo. Nel paese vicino, Decker tortura un anziano rigattiere per estorcere
notizie su Madian e contatta l’ispettore Joyce, incaricato di seguire il caso
di Aron Boone. Nella città sotterranea di Madian, Lori si addentra fino al
tabernacolo del dio Baphomett dove riesce a trovare Aron ed a convincerlo ad
abbandonare il posto. Si rifugiano in un motel dove però il dottor Decker,
ancora sulle loro tracce, ha massacrato i titolari ed altri ospiti.
Sopraggiunge una squadra di poliziotti locali che arrestano Aron, ritenendolo
colpevole. L’ispettore Joyce, costretto a collaborare con il violento capitano
Eigerman, vuole vederci meglio e si fa scortare da alcuni uomini della polizia
locale fino al cimitero. Qui il gruppo riesce a catturare uno di quegli esseri
che muore però sotto i raggi del sole. In carcere invece, il controllo di un
medico svela che Aron in realtà è un uomo morto. Il capitano Eigerman,
contattato dal gruppo al cimitero che ha subito un attacco dai mostri, si
convince circa la teoria della città dei morti espressa dal dottor Decker e
decide di formare una squadra per distruggere il posto, anche con l’aiuto del
reverendo Ashbury, un prete che ha perso la fede. Con l’aiuto di Rachel e
dell’uomo senza scalpo, Lori invece riesce a liberare Aron dalla cella ed a
tornare in tempo a Madian, sotto assedio da parte della polizia. Durante quella
che appare come una vera e propria battaglia, Decker ne approfitta per uccidere
Joyce. I poliziotti riescono a far saltare in aria gran parte della città
sotterranea, costringendo i mostri a venire allo scoperto ed uccidendoli. Il
tempestivo arrivo di Aron, convince gli esseri delle tenebre a resistere e
rispondere agli attacchi. Per la difesa finale, vengono liberati i mostri più
cattivi che sottoterra erano tenuti in gabbia. Solo contro Decker, Aron riesce
ad ucciderlo ed a salvare i superstiti. Il dio Baphomett lo nomina Cabal,
Profeta della stirpe, e gli assegna il compito di trovare una nuova città per i
mostri. Sottoterra, il reverendo Ashbury, ustionato in viso dal liquido sacro
di Baphomett, inserisce un cuore nel corpo esanime di Decker, e prepara la sua
vendetta.
Seconda pellicola di uno degli autori letterali del new
horror. Dopo l’interessante Hellraiser (1987), tratto anch’esso da una
novella dello stesso regista, il britannico Clive Barker, autore anche della
novella dalla quale Cabal è tratto, sceglie un tema molto più
impegnativo e stimolante. Film religiosissimo che affronta soprattutto il tema
della diversità e la soppressione di questa, ispirato agli episodi descritti
nell’Esodo, ed in particolare proprio alle figure di Mosè e di suo fratello
Aronne, il profeta d’Egitto. Ovviamente la visione di Barker è critica: la
battuta dei primi poliziotti che accorrono sul luogo e che vedono morire il
mostro fatto prigioniero “E’ stato il sole ad ucciderlo! La nostra arma è
lassù”. Madian altro non è che il luogo dove i mostri, i diversi, sono
costretti a rintanarsi, al riparo dalla luce, perché distrutti da un potere,
religioso e militare, che per secoli li ha perseguitati. Madian è dove i
mostri si nascondono, dove finisci di soffrire, e dove tutto ti è perdonato.
È la morte, il luogo immaginario che accoglie (nel quale sono relegati sarebbe
meglio dire) un insieme di diversità che il mondo superiore, quella che è in
superficie, non accetta e reprime: dice il capitano Eigerman prima di sferrare
l’attacco al cimitero “Che siano comunisti, mostri o mutanti
supercromosomici del terzo mondo, noi siamo pronti, siamo i paladini della
libertà” in una dichiarazione di guerra religiosa, sociale, ideologica,
politica. Il nuovo Profeta, Cabal appunto, l’antiprofeta, è colui che ridà
dignità alla mostruosità, è colui in grado di spronare i mostri a rispondere,
colui che assicura che “…se vogliamo sopravvivere non dobbiamo più
nasconderci”. Il viaggio verso Madian, esplorazione nell’incubo,
l’addentrarsi in una realtà oscura la cui immagine pare un incubo che svanisce
nel momento in cui ci si riconosce diversi, accettandone la condizione, e non
nascondendosi più. È questo il senso del viaggio di Boone dalla vita alla
morte, il suo addentrarsi nel’incubo per riconoscere la sua identità di
diverso. Prodotto da Gabriella Martinelli, che aveva già prodotto altre
pellicole di David Cronenberg, Cabal vede la felice partecipazione
proprio di quest’ultimo, del regista canadese, nei panni del dottor Decker, lo
spietato serial killer disposto a distruggere Madian. Davvero buona la sua
prova di attore. Probabilmente, oltre al tema ed al personaggio dello psicologo
psicopatico, alcune fondamentali battute potrebbero aver contribuito alla sua
partecipazione: “Signorina Winston, tutti possiamo avere una doppia
identità” (quasi metà biografia del regista canadese studia proprio questa
doppia relazione dell’io e dell’essere). Punto forte della pellicola è
soprattuttto l’indiscutibile lavoro sulle figure che abitano il meraviglioso
mondo sotterraneo dei morti (la cui scenografia è stata affidata al buon Ricky
Eyres). “È carne! È carne!” grida un mostro, ma si tratta di carne
morta.
Bucci Mario
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