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Jeepers creepers - Il canto del diavolo.
Anno: 2001
Regista: Victor Salva;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 04-12-2003


La grande guerra

Jeepers creepers – Il canto del diavolo.  Victor Salva. 2001. USA.

Attori: Gina Philips, Justin Long, Jonathan Breck, Patricia Belcher, Brandon Smith, Eileen Brennan

Durata: 86’

Titolo originale: Jeepers creepers

 

 

Darry e Trish sono fratello e sorella. Stanno tornando a casa a bordo della loro automobile percorrendo una strada desolata. Un camion marrone con i vetri scuri li spaventa nel tragitto, ma poi li lascia stare. Passando vicino ad una vecchia chiesa si accorgono che il guidatore sta scaricando qualcosa in un grosso tubo. Incuriositi si fermano a controllare e Darry, intrufolandosi nel tubo dove aveva visto gettare il grosso pacco scopre che sotto la chiesa è pieno di cadaveri sezionati. Terrorizzati dal ritorno del camion, si rifugiano in un bar e chiedono aiuto alla polizia del posto che li scorta sul tragitto che porta alla chiesa. Poco prima di arrivare sul luogo la coppia di poliziotti è assalita e massacrata dal guidatore del camion. Trish e Darry cercano allora rifugio presso l’abitazione di un’anziana signora che vive con decine gatti ma anche questa è uccisa. Tentando un’ennesima fuga riescono ad investire con la loro automobile l’assassino e fanno in tempo a capire che si tratta di un’entità demoniaca. Rifugiatisi presso il comando di polizia, sono raggiunti da una preveggente che aveva sognato gli avvenimenti capitati ai due fratelli. Il mostro, nel frattempo, si è rimesso in sesto e li raggiunge compiendo una strage. Trish e Darry cercano di nascondersi in una stanza al piano di sopra ma il mostro li raggiunge e sequestra Darry risparmiando sua sorella Trish. L’ultima inquadratura è sul volto di Darry, nella caverna dell’orco, al quale il mostro ha strappato gli occhi.

Prodotto, fra gli altri, da Francis Ford Coppola, questo secondo lavoro del regista Salva s’inserisce in un fortunato periodo di revival dell’horror (lo stesso che ha permesso agli autori spagnoli e nipponici di cavalcare l’onda del genere). Girato con una certa fretta (è netta la differenza tra la prima parte del film e la seconda, una volta che si è scoperta l’entità del cattivo) non impressiona lo spettatore più di tanto ed è, tra quelli che hanno cavalcato l’onda del new horror, quello che più si rifà al modello slasher anni ottanta (decapitazioni e accenni allo splatter). Peccato che alla fine ci sia più di un punto sul quale si rimane insoddisfatti (il collegamento con la canzone del grammofono è poco chiaro così come più di un dettaglio mancante che alla fine lascia il mostro con una definizione tanto esile da non spaventare nessuno). Interessante è comunque la scelta di appoggiare l’intero racconto su una sola coppia, di fratelli per giunta, e che permette alla fine non solo di salvare il cattivo, ma addirittura di promettere un sequel (lo sguardo del mostro dall’orbita svuotata di Darry). Girato in regime di low budget, in America ha pareggiato gli incassi di un qualsiasi altro blockbuster.

 

 

Bucci Mario

        [email protected]