Il
diabolico dottor Mabuse.
Fritz Lang. 1960. GERMANIA-FRANCIA-ITALIA.
Attori: Gert Fröbe, Dawn
Addams, Peter Van Eyck, Andrea Checchi
Durata: 104’
Titolo
originale: Die
1000 Augen des dr. Mabuse
L’omicidio di un giornalista nel traffico cittadino mette
in allarme la polizia tedesca. Ad avvertire il commissario è uno strano cieco
di nome Cornelius che ha visto, grazie ad una sua particolare dote veggente,
l’omicidio in anticipo sui fatti. Fatte delle indagini accurate, la polizia
scopre che il giornalista, come molti altri casi di morte senza colpevole,
possono farsi risalire all’ambiguo hotel Luxor, edificio costruito durante la
dittatura nazista. La modalità dell’omicidio del giornalista, un ago di metallo
che gli ha perforato il cranio, fa invece ritornare alla mente degli
investigatori il dottor Mabuse, morto in un manicomio dopo aver scritto il suo
testamento sulla criminalità. Nel frattempo all’hotel una bella donna alle
prese con un tentato suicidio, diventa oggetto d’interesse di un potente industriale
pronto a siglare un contratto per la fornitura di armi. Nelle indagini del
commissario s’inseriscono il medico della donna che ha tentato il suicidio ed
un particolare assicuratore dalla parlantina efficace. Saranno quest’ultimo,
poi rivelatosi ispettore dell’Interpol, ed il commissario a smascherare il
figlio del dottor Mabuse, anch’egli convinto sostenitore della strategia del
terrore teorizzata dal padre.
Ultimo film del maestro Lang, che torna sui passi della
sua carriera ripresentando il tema della criminalità e della strategia del
terrore, incarnati dal suo diabolico dottore tedesco. Giallo e poliziesco
s’inseriscono perfettamente in una trama costruita con geniale struttura (la
capacità di travestimento del dottore confonde lo spettatore e semina il
sospetto su ogni fotogramma, alimentato dalle parole dell’ispettore, spesso
funzionale a riassumere la complicata situazione condita di sguardi complici o
indaganti). Il pessimismo di fondo, i temi della malvagità, della ricchezza e
della morte (le assicurazioni che speculano sulla vita degli altri,
l’industriale che produce bombe), questa volta sono affiancati all’arrivo della
televisione, dello schermo ridotto che, con profetica veggenza, Lang inserisce
nella lista degli oggetti per il controllo e definisce come nuovo sguardo del
Male. Un film, ma anche il diabolico testamento del dottor Lang.
Mario Bucci
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