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La signora scompare - The lady vanishes
Anno: 1938
Regista: Alfred Hitchcock;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: Gran Bretagna;
Data inserimento nel database: 04-12-2003


La grande guerra

La signora scompare.  Alfred Hitchcock. 1938. G.B.

Attori: Margaret Lockwood, Michael Redgrave, Paul Lukas, Dame May Whitty, Cecil Parker

Durata: 97'

Titolo originale: The lady vanishes

 

 

Bloccati in un piccolo albergo a causa del cattivo tempo, gruppi d’inglesi in vacanza si ritrovano sullo stesso treno per far ritorno dall’Ungheria in patria. C’è una giovane signorina che torna a Londra per sposarsi, ci sono due uomini amanti del cricket, una coppia clandestina che spera nel divorzio dai loro consorti per potersi nuovamente sposare, c’è uno studioso di musiche popolari ed un’anziana governante. Poco prima della partenza, la giovane promessa sposa, nel tentativo di consegnare un paio d’occhialini alla signora Froy, l’anziana governante, è colpita da un vaso lasciato appositamente cadere da un balcone. Froy decide di prendersi cura di lei, ma dopo aver pranzato nella carrozza ristorante, e dopo che la giovane ha preso sonno, al suo risveglio sembra scomparsa.  Nel suo scompartimento loschi figuri negano d’averla mai vista e l’arrivo di un medico specializzato convince, assieme all’aiuto dello studioso di musica, che si è trattato di un’allucinazione dovuta alla botta in testa. La giovane, convinta invece che l’anziana Froy sia stata fatta sparire, cerca invano indizi che possano confermare la sua storia. Alla fine, grazie soprattutto all’interesse del giovane studioso che si ricrede, scopre un particolare intrigo che voleva far sparire la signora Froy. Bloccato il treno al confine del paese, con a bordo ormai solo passeggeri inglesi, incomincia una battaglia di resistenza contro le autorità locali disposte a tutto pur di avere la signora Froy. In realtà la vecchia governante era una spia del governo britannico in missione all’est.

Il lavoro di Hitchcock, tratto dal racconto originale di Ethel Lina White La ruota gira, si può inserire nel filone inglese che ha caratterizzato la prima parte della sua carriera. Più divertente e meno inquietante di molti altri suoi lavori, si distingue per la solita lucidità narrativa (sceneggiatura di Sidney Gilliat e Frank Launder) e tecnica cinematografica, doti che hanno fatto di questo regista un maestro senza genere (in questo caso siamo di fronte ad una spy story). Con frequenti rimandi alla psicologia ed al giallo (temi che più in avanti riuscirà a completare nel loro insieme) i personaggi si trovano coinvolti loro malgrado in un complotto di spie, ben architettato e mal riuscito. Fortemente claustrofobico (la maggior parte del film è ambientata nelle carrozze, ma ricostruite sul set) è il solito film completo firmato dal maestro. Scolastico il finto carrello aereo con il quale inizia il film, con la camera che si abbassa sul modellino della città, mentre un’automobile finta (non c’è nessuno al volante) è fatta passare per dare senso alla finzione. Il regista appare per pochi secondi alla fine del film, come passante nella stazione di Londra. Unica pecca, ma ritengo che esista solo nella versione italiana, il tremendo pseudo russo che parla la maggior parte degli attori, un gesto non troppo lusinghiero nei confronti di un regista cha aveva iniziato la sua carriera traducendo i dialoghi scritti nei film muti. Da verificare. Remake di Anthony Page con Il mistero della signora scomparsa (1979).

 

 

Bucci Mario

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