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La finestra sul cortile - Rear window
Anno: 1954
Regista: Alfred Hitchcock;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 04-12-2003


La grande guerra

La finestra sul cortile.  Alfred Hitchcock. 1954. USA.

Attori: James Stewart, Grace Kelly, Raymond Burr, Thelma Ritter, Wendell Corey, Judith Evelyn, Ross Bagdasarian

Durata: 112’

Titolo originale: Rear window

 

 

N.Y. Il fotoreporter Jeff Jefferies è bloccato su una sedia a rotelle a causa di un incidente. Trascorre le sue giornate fra le mani di un’anziana massaggiatrice di nome Stella guardando lo spettacolo che gli offre l’interno sul quale si affaccia il suo appartamento. Quello che ai suoi occhi gli si propone è uno scenario vario e colorito di vite private: una solitaria donna in cerca dell’amore della sua vita, una provocante ballerina, un musicista ubriaco, una coppia d’amanti ed una che litiga con frequenza. È proprio su quest’ultima che si sofferma la sua attenzione nel momento in cui sembra sparire la consorte dell’uomo. Convinto che quello l’abbia ammazzata e ne abbia diviso il corpo in tante parti, coinvolge anche la sua donna Lisa ed il suo amico detective Thomas. Dopo aver formulato diverse teorie ed ipotesi, solo quando Lisa riuscirà ad intromettersi nell’appartamento dell’uomo le cose si complicheranno in direzione della verità.

Tratto dall’omonimo racconto di Cornell Woolrich, La finestra sul cortile è un thriller atipico del maestro, probabilmente uno dei suoi preferiti nonché uno tra i più riusciti del genere. Riflessivo ma didascalico, il film sfrutta il tema dell’omicidio per trattare argomenti che solo ad un primo sguardo sembrano posti in secondo piano. Oltre al tema del voyeurismo, grazie al quale la pellicola ne diventa l’emblema stesso (l’impossibilità di farne a meno è lo sguardo del detective sulla ballerina, è la gamba ingessata che lo blocca nella scelta di guardare), molto interessante è la riflessione sui vari stadi dell’amore, solitario o ubriacone, matrimoniale o confuso, ai quali il protagonista sembra metaforicamente interessato prima di contrarre il matrimonio con Lisa. La figura dell’infermiera ha il ruolo che fu del coro nella tragedia greca, ella interviene ammonendolo, partecipando, ricorrendo alla morale. Nel finale, quando Steward si ritrova con entrambe le gambe ingessate, egli questa volta dà le spalle alla finestra e probabilmente diventa egli stesso oggetto della visione di qualcun altro. È il modo ironico del regista di porre il dubbio, il passaggio dall’osservante all’osservato. Difficile da realizzare, con la sola soggettiva del guardone James Steward, La finestra sul cortile è una pellicola riuscitissima che monta suspence e costruisce mistero senza alcuna interruzione, fino a pochi minuti dall’epilogo, quando lo sguardo del sig. Thorwald coglie quello di Jeff, ed al tempo stesso quello dello spettatore, ormai dentro la parte dell’osservatore che Hitchcock ha voluto far calzare al suo pubblico. Un po’ borghese ed un po’ guardone, rimane comunque una pietra miliare del cinema. Hal Pereira è il supervisore della scenografia del perfetto Greenwich Villane, Raymond Burr, futuro interprete del personaggio Perry Mason, è invece l’assassino. Solo tre nomination agli Oscar, per la sceneggiatura di John Michael Hayes, per la miglior regia e per la fotografia di Robert Burks. Solito cammeo per il regista che sistema l’orologio nell’appartamento del pianista.

 

 

Bucci Mario

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