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I guerrieri della notte - The Warriors
Anno: 1979
Regista: Walter Hill;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: USa;
Data inserimento nel database: 04-12-2003


La grande guerra

I guerrieri della notte. Walter Hill. 1979. USA.

Attori: Michael Beck, James Remar, Thomas G. Waites, Deborah Van Valkenburgh, Dorsey Wright, David Harris, Mercedes Ruehl.

Durata: 90’

Titolo originale: The Warriors

 

 

New York. La ruota panoramica gira illuminata nella notte. Cyrus, il carismatico capo della gang più importante della città, i Gramercy Riffs, organizza nel Bronx un raduno di tutti i gruppi più forti, nove delegati a testa, per organizzare una rivolta al fine di distruggere la criminalità organizzata (l’autorità) e riprendersi le strade che già appartengono ai gruppi (“La nostra zona ci spetta di diritto!”). La proposta di una tregua generale e di conquistare un quartiere alla volta trova tutte le oltre cento gangs d’accordo, ma Cyrus è assassinato dal capo dei Rogues che accusa i Warriors dell’omicidio. L’arrivo della polizia crea il caos e Cleon, il capo dei Warriors, è linciato dalla folla. I Riffs passano l’ordine a tutte le gangs, attraverso la radio della dj Dolly, di braccare i Warriors nel loro ritorno a casa, a Conny Island. Sfuggiti ai Turnbull A.C.’s, i Warriors riescono a prendere la metropolitana ma un incendio provocato sul tragitto costringe il gruppo a continuare a piedi. Incontrano gli Orfani, gang da dieci cents, e da loro si stacca Mercy, un’insaziabile ragazza che cerca un’altra vita e che decide di seguire i Warriors. Arrivati alla stazione della Metro s’imbattono in un rastrellamento della polizia e sono costretti a dividersi dandosi appuntamento alla fermata di Union square. Uno di loro muore finendo tra i binari dopo una colluttazione con un poliziotto, quattro fuggono nel parco braccati dai Baseball furies e tre sono invitati ad un festino da una gang di sole donne, le Lizzies. Dopo aver vinto lo scontro nel parco contro la gang del baseball, Ajax si lascia incastrare da una donna poliziotto tutta sola su una panchina, mentre Swan, capoguerra dopo la morte di Cleon, prosegue da solo con Mercy verso l’appuntamento mentre Cowboy e Vermin tornano verso Ajax per accertarsi di quanto accaduto. Intanto le Lizzies provano a far fuori Rembrandt, Cochise e Snow mettendoli al corrente del fatto che i Warriors sono stati accusati dell’omicidio di Cyrus. Fuggiti alle trappole, si ritrovano tutti ad Union square dove ad attenderli c’è un gruppo di punks in salopette e con i quali si scontrano nei bagni della stazione. Nel frattempo, un testimone si reca dai Riffs e li mette al corrente sul vero assassino. È l’alba, la wonder wheel ha smesso di girare ed i Warriors arrivano a casa, nel loro quartiere, dove ad aspettarli ci sono i Rogues, i colpevoli dell’omicidio di Cyrus. Ingaggiando un’ultima sfida sulla spiaggia, sono interrotti dall’arrivo dei Riffs, decisi a farsi giustizia da soli. I Warriors salgono nell’Olimpo delle gangs.

Il vero capolavoro di Walter Hill. Cultura del sotterraneo, riconoscimento e testamento di tante esistenze, sin dalle prime e veloci immagini della metropolitana durante i titoli di testa, le stazioni ed i binari, il neon delle illuminazioni, diventano simboli sacri che caratterizzano i luoghi dell’underground, metafora a sua volta della subway, la via del sottosuolo. Tratto dal romanzo di Sol Yurik, I guerrieri della notte è un film che impressiona per realismo (il linguaggio da strada dei Warriors, il degrado dei luoghi della notte), per iperrealismo (grandangoli, soggettive, fotografie urbane di Andrew Laszlo), scelte e composizioni musicali (omaggio alla radio attraverso le labbra di Dolly, le parole dell’etere, la fantasia di una voce), per un perfetto senso della temporalità, e per una visionaria fantasia capace di dipingere gangs assurde e narrare momenti di vera suspence. Sceneggiatura di Hill e di David Shaker, solida come una partita di baseball giocata in maniera impeccabile, nella quale s’inserisce il rapporto tra Swan e Mercy, un crescendo di passione e tenerezza che non stona con il resto del film ma, anzi, trova nel personaggio interpretato da Debora Van Valkenburgh una diversa chiave di lettura (quando vede le due coppie di ritorno da una festa, Mercy cerca prima di aggiustarsi i capelli e poi chiude gli occhi perché sente la sua diversità). Meno violento di quanto ci s’immagini, sicuramente più maschilista di quanto si pensi, musicato dalle splendide composizioni rock di Barry De Vorzon e da una colonna sonora davvero azzeccata. Battute storiche quella di Ajax al capo dei Baseball furies “T’infilo quella mazza su per il culo e ti sventolo come una bandiera!” ed il richiamo del capo dei Rogues ai Warriors “Guerrieri…giochiamo a fare la guerra?” mentre sbatte tra loro tre piccole bottigliette di vetro vuote. Le parole della dj prima dell’ultimo nastro inseriscono i Warriors nella storia del cinema “La caccia ai guerrieri è finita. Quei ragazzi non erano stati loro a commettere il fattaccio su nel Bronx. Hanno dovuto combattere per tutta la notte solo per salvare la pelle”.     

Bucci Mario

        [email protected]