Aenigma.
Lucio Fulci. 1987. ITALIA.
Attori: Jared Martin, Lara
Naszinski, Ulli Reinthalen, Sophie D’Aulan, Jennifer Naud, Kathi Wise, Riccardo
Acerbi
Durata: 85’ min.
St. Mary’s college. Boston. USA.
Un gruppo di studentesse si prende gioco di Katy, figlia della donna delle
pulizie ed iscritta al college. L’episodio finisce con un incidente e la
ragazza viene trasportata in ospedale dove rimane in coma irreversibile. Al
college, nel frattempo, arriva Eva, una nuova studentessa appena uscita da un
esaurimento nervoso. Pochi giorni dopo, muore il professore di ginnastica ed
una ragazza del college. Dopo una crisi di nervi che colpisce Eva, viene
chiamato un medico a seguire la ragazza, lo steso medico che controlla
l’andamento di Katy. Tra i due nasce una storia d’amore, interrotta bruscamente
dalla madre di Eva che si vede costretta a ritirare la figlia dal college
perché perseverava in una condotta non consona all’istituzione. Il medico
allora flirta con la compagna di stanza di Eva e quella, fuggita dal manicomio,
torna al college per vendicarsi. In realtà morti ed allucinazioni sono il
frutto della mente vendicativa di Katy che sarà uccisa proprio da sua madre, la
donna delle pulizie, spaventata per quanto stava accadendo nel college.
Aenigma corrisponde ad uno
dei momenti più bui del regista italiano. Maestro dello splatter e del genere
horror – gore, visionario regista che sa come si muove una macchina da presa,
speso autore anche delle sceneggiature (come in questo caso), Lucio Fulci si
perde in un film dai sottili contenuti (l’irruzione dell’orrore vendicativo
nell’alta borghesia americana) ma dai discutibili risultati (una delle vittime
muore soffocata da un assalto di lumache; il facile ingresso delle
ragazze in un museo superprotetto; la semplicità con la quale la donna di
servizio uccide la figlia in ospedale). Un prodotto non bello, mal recitato,
girato nell’ex Jugoslavia. Visionario incubo del medico mentre fa sesso con
Eva, interessanti dolly dell’anima di Katy, ma niente di nuovo. La brutta canzone
d’apertura è Head over meels, composta e cantata da Douglas Meakin.
Bucci Mario
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