Una
vergine fra i morti viventi. Jesus Franco. 1971. SPAGNA.
Attori: Cristine Von Blanc, Britt
Nickols, Rosa Palomar, Anne Libert, Howard Vernon, Paul Muller.
Durata: 90’ min.
Titolo
originale:
Christine, princesse de l’erotisme
Christine, giovane bionda, arriva
in un castello dove deve essere aperto e letto il testamento del padre suicida.
Gli altri occupanti del castello, parenti o inservienti, sono tutti personaggi
particolari, tenebrosi, macabri.
Uscito in sala nel 1971, proposto
in Italia nel 1978, è stato ripresentato in vhs nel 1981 con questo titolo e
con l’aggiunta di scene (dopo la scritta Fine!). Il visionario lavoro di
Jesus Franco s’inserisce nella biografia dell’autore in quel filone lesbo che
ha contraddistinto una vasta gamma di lavori del regista spagnolo. Franco, che
sa inquadrare di giorno come Sergio Leone, di notte come Dario Argento, che usa
montare l’audio come Carmelo Bene (musiche scritte da Bruno Nicolai, autore
anche degli effetti speciali) ed assemblare le scene del film come David Lynch,
porta in scena l’ennesimo dilemma saffico di una giovane ragazza giunta alla
sua maturità fisica ma non ancora pronta a quella mentale (“Che cosa devo
capire?” si domanda Christine e le immagini rispondono con un primo piano
sull’autore). Gli attori, naturalmente, oggetti inespressivi in mano al regista
ed alle sue allucinazioni teoriche. Disordinato, decostruito, (forse) scadente,
visionario (il piacere dell’estetica visiva è fortissimo in questo regista
atipico e folle) il film di Franco è l’incubo di un moderno Cappuccetto Rosso?
Grandangoli, carrelli, corpi nudi e riti saffico-satanici rispondono in un
miscuglio lisergico, caratteristico di questo regista originale.
Bucci Mario
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