Non basta uno sguardo da finestra a finestra, è chiaro che gli intenti sono diversissimi: intanto ricordiamoci che James Stewart è immobile e dotato di binocolo. E' chiaro che la pulsione scopica di questo personaggio non può tradursi in null'altro che in "visione della cosa" (leggi: cinema). Scriveva Truffaut in proposito: il cortile è il mondo, il fotoreporter è il cineasta, il binocolo rappresenta la macchina da presa con i suoi obiettivi.
Nell'Uomo senz'ombra Kevin Bacon guarda dalla finestra e vede una donna nuda che poi si mette in testa di "possedere": siamo più dalle parti dell'odiato Kieslowski, "Non desiderare la donna d'altri". Se poi vogliamo
dire che la "visione" di Bacon è organizzata da un montaggio interno all'inquadratura (l'azione all'interno delle due finestre come "piano", lo spegnimento della luce come dissolvenza, il passaggio da una camera all'altra come stacco), possiamo farlo, ma è una cosa un pochino accademica. E con Hitchcock non c'entra.

Interessante la citazione da Hitch: la finestra sul cortile mostra le attrazioni del mondo esterno, le distrazioni, il sesso; ambito anche questo ascrivibile al mondo esterno, che accentua la dicotomia tra represso genio interno alla soggettiva libera indiretta e mondo esterno, che si rapporta con il racconto attraverso morale comune e apparecchiature che riescono a captare una presenza già aliena - per aggressività – prima dell'esperimento.
Anche in questo caso l'immaginario cinematografico fonde un vecchio Poltergeist, dove c'era la medesima situazione di una signorina palpata (e sbattuta sul letto), a La finestra sul cortile, caricandosi di tutte le pulsioni sessuali racchiuse nelle due pellicole.

La citazione hitchcockiana è un punto fermo sull'opzione dello sguardo. Nel senso che il desiderio sessuale è attivato dalla vista, dipende da una condizione percettiva. La splendida donna nuda si mostra perché le
finestre sono aperte, gli appartamenti sono uno di fronte all'altro. Condizioni visive che misurano anche il campo d'azione, ma anche precondizione del vedere e non essere visti, come succederà in seguito nel corpo invisibile.