La condizione in cui ci troviamo è proprio fuori dal tempo

É davvero inaccettabile che gli apparati statali si facciano beffe e dileggino i cittadini: "Apprendia a decir no y a defender a lo que credia defender" fa da interludio ad uno dei tanti intermezzi canori, sempre iconograficamente impostati ad una suggestione che esalti la solidarietà. Nel caso dei precoci festeggiamenti per l'annoso rimborso dei 39780 pesos le inquadrature della macchina da presa perennemente in movimento restituiscono l'idea di una comunità coesa grazie al riferimento esplicito al cenacolo. Il banchetto ripreso frontalmente si dispone con tutti i fulcri dell'opera leonardesca e le quinte sceniche del teatro aggiungono valore simbolico al quadro, un'oasi di pace e fratellanza.

Infatti la bufera si scatena quando al letterato annunciano scostanti che la sentenza che gli rende giustizia non ha alcun valore: uno Stato "indolente" che straccia le sue stesse regole è una vergogna a cui ci hanno abituato i governi di sinistra ormai soliti a marciare sugli articoli costituzionali. Quello che sembra ferire maggiormente il vecchio professore è quella in-dolenza che non può impedirsi di sparare in faccia ai funzionari con la accusa, gravissima, di non partecipare al 'dolore' del popolo. Da quel momento il percorso di Enrique è una Via Crucis di umiliazioni alle quali risponde con una inossidabile fierezza, pur nei panni dimessi dell'indigenza e nella assenza di speranze.

Forte suggestione simbolica si trae dalla facile inquadratura dell'orologio che si adegua e scorre a ritroso; prevedibile forse, ma collocato a ridosso delle scuse dei burocrati, i quali si trincerano dietro a colpe del passato, assume un significato sarcastico su dove si collochi questo passato, culminando per chi avesse ancora dubbi con l'intonazione dell'ascolto del "ruido de mil cadenas" tintinnanti nell'inno nazionale argentino, svuotato della sua promessa di Libertad, alla stessa stregua della bandiera sotto la quale sfilano i pensionati.

A questa porzione più propriamente di impegno sociale si associa un uso militante del canto: brechtiano dapprima, poi trascolorato in corali e duetti lirici, da cui trasudano pillole di puro sarcasmo.