Intrigante il modo che Rohmer (tornato ai livelli altissimi della Marquise d'OÖ) adotta per introdurre i personaggi tutti storicamente esistiti: un atteggiamento che ricalca l´impianto. Se la piazza Luigi XV sembra davvero un tableaux vivants ñ come già all´inizio la serie di stampe vengono riprese in modo da preparare quella da cui prenderà vita il racconto affiorando alla superficie con un lento moto che scaturisce dall´interno della stampa ñ allo stesso modo i personaggi si presentano degni dell´iconografia che li imprigiona, mentre l´affresco viene affidato agli individui, affinché sia più chiaro il coinvolgimento del singolo negli eventi così epocali: non possiamo tirarci indietro ñ o peggio rimanere trincerati su posizioni pregresse, codificate dallo stato di cose precedente un avvenimento che stravolge la percezione del mondo (che infatti risulta congelata da quella patina d´antico) ñ di fronte a rivolgimenti di tale portata, perché comunque "nel momento del pericolo si ha come un´esaltazione", dice la giovane nobildonna realista, che nel tumulto trova il sangue freddo delle eroine da romanzo popolare ("Non temendo più di perdermi, mi sono salvata"): infatti la forma romanzo nascerà sulle ceneri di quel diarismo che sta a cavallo tra pre e post rivoluzione, di cui Choderlos de Laclos (autore del vituperato ñ per noia: "mi è caduto di mano", confessa Orléans ñ journal Liaison dangerous, un diario come quello a cui assistiamo), citato anche come frequentatore e ispiratore del salotto di madame de Buffon, nuova amante di Orléans, è la massima espressione, essendo incarnato dal gusto precedente che traghetta verso una cultura che ne negherà i presupposti, anche lui nobile e girondino che appoggiò la Rivoluzione come Orléans (e cercò proprio di far nominare alla reggenza giust´appunto Philippe-Egalité), fu protetto di Danton e poi bonapartista, perfetta incarnazione di vecchio e nuovo, l´autentico contraltare della eroina passatista e nostalgica: si sa come si presenta e cosa rivendica una rivoluzione, non cosa comporti e quali sviluppi avrà: "Voi credete di condurre la Rivoluzione, ma è la Rivoluzione a condurre voi dove non avreste mai voluto" rivela la protagonista al Duca. Ma anche lei nella danza macabra finale è destinata a rimanere in vita, sola in mezzo ai compagni di reclusione che sfilano davanti al giudizio della macchina da presa, soltanto come ultima testimonianza di un passato che non può tornare.