SHOEI IMAMURA,
Coscienza Critica del Giappone



Le eroine dei film di Imamura(1)
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  • Riscatto Negato

    "Le mie eroine sono fedeli alla vita. Guardatevi attorno. Le donne giapponesi sono forti... sopravvivono agli uomini. Le donne che si autosacrificano come le eroine di Ukigumo (Nuvole fluttuanti) di Naruse e di Saidaku Ichidai Onna (Vita di Oharu donna galante) di Mizoguchi non esistono"
    Con queste parole il regista sembra fornire un ritratto rovesciato della consueta moralità giapponese, estremamente pudica e restia (soprattuto per motivi di carattere religioso legati alla diffusione del confucianesimo) a presentare la donna come immorale, istintiva o semplicemente "naturale" nel cogliere i piaceri dell´atto sessuale.

    La protagonista di Buta To Gunkan (Porci e Corazzate), Haruko, spinta dal desiderio di intraprendere una vita decente, diventa gradualmente forte e coraggiosa nel tentativo di strappare il suo compagno, Kinta dal circolo vizioso della mafia locale costituita da gangster codardi e avidi, che usano la violenza per depredare i poveri. L´immagine che il cineasta fornisce dell´universo degli yakuza appare insolita rispetto alla produzione estremamente numerosa di film legati a questo genere di tematica: i suoi mafiosi, lungi dall´essere la reincarnazione moderna dei samurai, non regolano i rapporti interni al gruppo appellandosi ai codici di lealtà, onestà e giustizia, bensì rappresentano il ritratto di un nuovo Giappone ruffiano ed opportunista, capace di sfruttare la presenza americana per innalzare il proprio standard di vita. Lo stesso Kinta, attaccato al sogno di denaro facile, realizza il piano della banda, consistente nell´allevare maiali per la marina statunitense con gli avanzi della stessa cucina americana, e finirà per venire ucciso proprio nel porcile. Non a caso lo spettatore italiano (forse influenzato dall´opera di Pasolini) interpreta il riferimento ai maiali come allegoria della sottomissione giapponese agli yankees.
    Rimasta sola Haruko avrà il coraggio di trasferirsi, come desiderava, a Kawasaki per trovare occupazione in un a fabbrica, disobbedendo alla madre e alla sorella (anch´esse avide faccenderie) che vorrebbero farne l´amante di un ricco americano. L´indipendenza mostrata da questa donna oltre a delineare una nuova tipologia femminile degli anni sessanta, che mal si coniuga con il concetto tradizionale di pietà filiale, spesso ostentata dalle donne sottomesse di Ozu, esprime il frutto di una ribellione naturale, che porta Haruko a vivere l´attività sessuale come fatto istintivo e salutare solo con l´uomo che ama, a differenza dei componenti della sua famiglia, che sfruttano il commercio dei sensi per motivi pecuniari.


    Buta to Gunkan, Porci e Corazzate, 1961


    Nippon Konkuchi,
    Cronache entomologiche del Giappone, 1963
    Un´altra eroina degna di nota è la protagonista di Nippon Konchucki (letteralmente "Giappone l´insetto", ma tradotto in Italia con il titolo "Cronache entomologiche del Giappone"). Tome è una giovane povera ed innocente (impaziente di vedere trionfare la giustizia sociale), che si trova incinta grazie ad un amante irresponsabile, ma che imparerà a sfruttare tale situazione per evolvere in una creatura diversa, capace di combattere per se stessa. Avrà la sua bambina e, delusa dall´incapacità del sindacalismo e del suo amante, finirà per diventare la tenutaria di un bordello, completando la trasformazione fino all´opportunismo, all´abuso sessuale e alla durezza, con cui tratta le ragazze squillo al suo servizio. Nell´epilogo le prostitute si rivolteranno contro il suo atteggiamento autoritario; la figlia stessa, mercanteggiando la propria verginità con un vecchio facoltoso, la abbandonerà per votarsi insieme al fidanzato ad un destino tranquillo. Proprio quello da cui la madre aveva preso le distanze grazie alla forza della sua determinazione, che sembra alludere per certi versi a quella mostrata durante la ricostruzione dal Giappone post-bellico, il quale ha saputo risorgere dalle rovine, volgendo a suo favore la situazione che ne aveva decretato la catastrofe.
    Il film nel corso degli eventi rivela una relazione quasi incestuosa tra Tome e il vecchio padre. Essa è da intendersi quale naturale forma di comunicazione primordiale, dove la forte componente di fisicità diventa presagio di atteggiamenti sessuali più marcatamente ambigui, diffusi soprattutto tra le classi basse della società giapponese. Quest´aspetto sarà presente anche nel film Jinruigaku Nyumon (Introduzione all´antropologia) e diventerà uno dei temi fondamentali di Kamigami no Fukaki Yokubo (letteralmente "Kuragejima, leggende di un´isola del sud", tradotto con il titolo "Il profondo desiderio degli dei"), vero e proprio microcosmo di superstizioni religiose, dove l´incesto sistematico praticato da una famiglia è un fatto pubblico, che varrà ai suoi componenti, insieme ad altri motivi, la qualifica di fuorilegge, condannati pertanto all´immane fatica di scavare una buca per farvi rotolare una roccia gigantesca, staccatasi da una montagna.