Tra i due fotogrammi che ritraggono il meccanico vedovo, che ha perso entrambi i figli nell´incidente, esiste una piccola impercettibile differenza, come tra i due ritratti dell´Impero dei segni; è l´interstizio attraverso il quale si interiorizza la consapevolezza.

È lì che il personaggio più drammaticamente positivo prende coscienza dell´entità della perdita, ma riesce a darle una dimensione; e per quanto sia incommensurabile, la colloca in un al di là (hereafter), che va contenuto tra confini che egli, unico, è in grado di valicare per superare l´orrido incanto che ha congelato l´intera comunità, sia fisicamente, sia mentalmente. Anche il tempo è fermato dall´evento e questo attira l´avvocato: l´esistenza di un evento che ha paralizzato la vita, come è avvenuto a lui, ma senza un preciso accadimento, come la sciagura, che ha inchiodato il paesino nella operazione luttuosa, che cortocircuita attorno al lago ghiacciato, che ingoia i bambini, come la montagna del pifferaio di Hamelin.