Pensieri sparsi di Izzy Maurer, compresi tra l'orinatoio del club e l'ambulanza ululante.

Affiancati a quelli di Celia Burns tra il "New Yorker" ed il ponte.

Questa è un'occasione perché se li possano scambiare..., forse.

 

Izzy:

- Ora che non ho più la musica, cosa mi resta?

E' tutta la vita che inseguo una luce, sin da bambino, quando non riuscivo a catturare le lucciole perché non erano mai dove pensavo che fossero... la luce mi ha sempre ingannato, e così piangevo per far sì che mio fratello me ne desse qualcuna delle sue. Poi la musica, e di nuovo inseguivo la luce, quella della ribalta, e funzionava, la mia musica piaceva, poi... il buio ...

Celia:

_ Ho l'impressione che lo scorrere del tempo abbia progetti a me oscuri. Mi sento avvolta in molte esistenze su palcoscenici diversi: il mondo mi diverte, però. Mi incuriosisce; forse è minaccioso, ma vale la pena immergersi in ogni sua sfumatura. Mi piace sognare, cullata come ora dalla musica di questo sax: già mi vedo su un set degli anni di Weimar e subito dopo in una comica. Forse ero destinata a vivere negli anni '20. Bearmi dell'eroica età del jazz. Da bimba ho frequentato la danza, per questo gli amici dicono che aleggio fluida e imprendibile.

Celia:

_ Su quella soglia tra il sogno e il dormiveglia mi capita spesso di attardarmi dietro ad una fantasia: immagino di morire per amore o forse di provare un calore piacevole per la dedizione di un uomo, spinto al sacrificio. Lo strano è che il piacere di essere amati si confonde con un intenso dolore. É una sensazione molto intima che non riesco ad esprimere. Pochi giorni fa mi è capitata una stranezza: ho provato la stessa emozione in strada incrociando la sirena di un'ambulanza. Ho provato l'esigenza di gettare un ponte verso quella lancinante sirena che si andava spegnendo

Izzy:

- Non ho mai saputo, cosa è l'amore, cosa significhi amare. Un po' per paura, un po' per incapacità, è un'altra luce che mi è sempre sfuggita. E quando ho trovato quella pietra, che emanava una luce così bella, intensa, viva, ho avuto paura… finché non è arrivata lei. Un momento prima non sapevo neanche chi fosse, il momento dopo avrei dato la mia vita per lei. Ma forse era proprio ciò che stavo facendo: stavo morendo per lei. Dopo averla inseguita per tutta la vita, forse era destino che la incontrassi in punto di morte.

Izzy:

- Lei era il mio lavoro ora, la mia missione. Lei così sfuggente e complessa, così viva ed appassionata… "Sei fiume od oceano", mi diceva. "Pesce od uccello?". Io non ho mai saputo cosa ero, ma ne stavo cominciando ad acquistare ora la piena consapevolezza. Ero per lei ed in lei. Vivevo per quella luce ed in quella luce. Per quegli occhi e in quegli occhi. E intanto sprofondavo.

Celia:

_ Sono un'attrice. O meglio: servo ai tavoli, faccio la cameriera ..., ma ho già interpretato piccoli ruoli. Mi sento molto bene nei panni di qualcun altro, mi piace scoprire le contraddizioni dei personaggi, i chiaroscuri e poi, scoperto un mezzo per equilibrarli, crogiolarmi nelle loro espressioni, confondermi con loro, svanire. Mi piace travestirmi, mi sento birichina e protetta dai vestiti che mutano la mia natura.

Celia:

_ A volte mi lascio interrogare dagli amici sulla mia natura, ma non amo parlare del passato: mi piace di più frequentarlo da sola o con un amico di magie con cui gioco nel sogno. In pubblico mi sembra più facile rispondere sul futuro: ho dei rapporti medianici con gli oggetti. Mi danno una carica da cui rimango influenzata e che mi proietta in mondi esotici. Talvolta mi risveglio vestita con monili e vestiti di civiltà lontane e mi trovo a mio agio, come quando indosso indumenti che hanno un richiamo animalesco: finisco con l'assumere il carattere dell'animale che indosso (un leopardo, un sarong pitonato, l'ultima volta piume di pavone)

Izzy:

- Non volevo rispondere alle domande di quell'uomo. Chi era? Perché mi teneva prigioniero? Come faceva a sapere così tante cose di me? Cosa stava cercando? Cosa stavo cercando?
Me lo ricordo, Gene Kelly. Che bella che era la sua musica! Non esiste più nulla di così bello, ormai, per cui valga la pena vivere? Ma chi è Celia Burns?

Izzy:

- Non c'è più. Sono tornato a cercarla, ma la luce si è spenta, e la lucciola non è più dove credevo che fosse. "Sei vivo, o sei morto?", sembra dirmi ammiccando attraverso il video, sul set di quel film che nessuno mai vedrà, quella donna che è l'unica donna che avrei mai voluto veramente amare e che purtroppo non ho mai incontrato. E le musiche, ora, si spengono tutte, ad una ad una, prima la mia, poi la sirena… "Sto attraversando un tunnel, o mi sto lanciando da un ponte?". Quella musica ora sta suonando per me. Nel crocevia delle nostre esistenze ho finalmente capito. Che spengano pure la sirena. Io sono vivo.

Celia:

Ultimamente mi capita spesso di percorrere la medesima strada che attraversa un ponte e mi sembra di essere il soggetto di un film espressionista mai visto da nessuno. Invariabilmente mi fermo ammaliata da una luce che fora i flutti grigiastri, poi mi dirigo ad un crocicchio e, mentre mi lascio guidare dal destino sulla via da imboccare, ho l'impressione di venire fotografata da qualcuno nell'ombra che mi segue... O forse mi precede?