Pensieri sparsi di Izzy Maurer, compresi tra l'orinatoio del club
e l'ambulanza ululante.Affiancati a quelli di Celia Burns tra il "New Yorker"
ed il ponte.Questa è un'occasione perché se li possano scambiare..., forse.
Celia: _ A volte mi lascio interrogare dagli amici sulla mia natura, ma non amo parlare del passato: mi piace di più frequentarlo da sola o con un amico di magie con cui gioco nel sogno. In pubblico mi sembra più facile rispondere sul futuro: ho dei rapporti medianici con gli oggetti. Mi danno una carica da cui rimango influenzata e che mi proietta in mondi esotici. Talvolta mi risveglio vestita con monili e vestiti di civiltà lontane e mi trovo a mio agio, come quando indosso indumenti che hanno un richiamo animalesco: finisco con l'assumere il carattere dell'animale che indosso (un leopardo, un sarong pitonato, l'ultima volta piume di pavone) |
Izzy: - Non c'è più. Sono tornato a cercarla, ma la luce si è spenta, e la lucciola non è più dove credevo che fosse. "Sei vivo, o sei morto?", sembra dirmi ammiccando attraverso il video, sul set di quel film che nessuno mai vedrà, quella donna che è l'unica donna che avrei mai voluto veramente amare e che purtroppo non ho mai incontrato. E le musiche, ora, si spengono tutte, ad una ad una, prima la mia, poi la sirena… "Sto attraversando un tunnel, o mi sto lanciando da un ponte?". Quella musica ora sta suonando per me. Nel crocevia delle nostre esistenze ho finalmente capito. Che spengano pure la sirena. Io sono vivo. |
Celia: Ultimamente mi capita spesso di percorrere la medesima strada che attraversa un ponte e mi sembra di essere il soggetto di un film espressionista mai visto da nessuno. Invariabilmente mi fermo ammaliata da una luce che fora i flutti grigiastri, poi mi dirigo ad un crocicchio e, mentre mi lascio guidare dal destino sulla via da imboccare, ho l'impressione di venire fotografata da qualcuno nell'ombra che mi segue... O forse mi precede? |