Assassin(s) ribadisce la visione disperata del mondo assimilato ad un uomo che precipita da un grattacielo, ripetendo durante la caduta: "Jusqu'ici tout va bien". In La Haine questo inquietante motto di spirito si enunciava all'inizio su un'immagine del mondo visto dallo spazio, poi ripresa all'interno di un cartellone pubblicitario durante l'ossessivo scorrere del tempo cadenzato dal ritmo dell'orologio, un assillante conto alla rovescia. Su quell'affissione campeggiava la foto del pianeta e il messaggio ¨Le Club Paradis - Le mond est a vous¨ e vi si può riscontrare lo stesso amaro sarcasmo che anima lo spot della Nike. Oltre a ciò il film sancisce la fine di un'epoca, relegando l'apparecchio televisivo al ruolo di testimone e registratore di questa evoluzione: non è possibile infatti che un regista intelligente si limiti a risapute riflessioni sul grande fratello ancora nel 1998; dunque ci deve essere qualcosa di più.

Proprio quel manifesto riappare in Assassin(s) riflesso su un vetro di un vagone in corsa: la medesima scansione temporale (l'incombenza dei segnali orari de L'Odio equivale ai ‘dieci secondi del morto’, scanditi dagli schermi tv accelerati dallo zapping nevrotico), la stessa beffarda surrealtà disperata: la mucca vista soltanto dal casseur ebreo in La Haine segnala l'appartenenza del cinema di Kassovitz ad un mondo di simboli richiamato dalle sequenze rubate a Un Chien Andalou alternate ai manga nel video della discoteca di Assassin(s), mentre il personaggio del nano nel cesso con il suo interlocutorio e simbolico apologo ha parentele con il personaggio di Wagner, pateticamente ripiegato su una anacronistica etica professionale e sul passato (¨Io mi assumevo le mie responsabilità quando lei era ancora una speranza nei coglioni di suo padre¨). Altrettanto chiaro č il messaggio insito nello spot della Nike